Arnoldas Kulboka non impressiona, Cantù domina per 40′

Arnoldas Kulboka
[ethereumads]

Non c’è partita a Desio tra Cantù e Capo d’Orlando. I brianzoli scappano subito e controllano. Delude anche il tanto atteso Arnoldas Kulboka.

Marco Sodini aveva parlato di musica nella conferenza prepartita e la gara dei suoi è stata uno stupendo assolo. Cantù controlla la gara dal primo minuto, potendosi permettere il lusso di lasciar riposare molti minuti i titolari. Finisce 96-73, nonostante gli acciacchi (uno su tutti la mano di Culpepper). Vittoria meritata e incoraggiante per la Red October che continua ad essere in corsa per la qualificazione alla Final Eight di febbraio, in attesa che le partite della serata definiscano la classifica. Tutto si giocherà comunque domenica prossima a Brindisi.

Arnoldas Kulboka
Scout dei Celtics per Kulboka. Presenti anche quelli dei Cavs.

Primo tempo

Tutti recuperati, o quantomeno a disposizione, tra un acciacco e l’altro, in casa canturina. Sodini può quindi schierare il suo classico quintetto con Smith, Culpepper, Chappell, Burns e Crosariol. Di Carlo risponde con l’osservatissimo Arnoldas Kulboka (per lui giunti a Desio Austin Ainge dei Celtics e Primoz Brezec dei Cavs) al fianco di Maynor, Delas, Alibegovic e Wojciechowski. Parte forte Cantù con un 4-0 firmato Crosariol e Chappell. La Betaland si sblocca dalla lunetta con Alibegovic, ma gli stessi due giocatori di casa spingono la Red October sul 12-2.  La tripla di Alibegovic sblocca gli ospiti, ma 8 punti di Smith dilatano il vantaggio a +13. Entra Stojanovic, altro osservato speciale degli scout, ma non cambia la musica: i liberi di Parrillo e Thomas e la schiacciata in contropiede di Chappell fanno volare Cantù sul 26-7 che chiude il quarto.

Si sblocca Culpepper, dopo uno 0/5 dovuto anche al dolore alla mano destra, con una schiacciata in contropiede. Ospiti a canestro da 3 con Atsur, ma Thomas schiaccia il nuovo +20 su assist di Chappell. Cantù abbassa leggermente la guardia e Capo D’Orlando accorcia leggermente sul 32-16. Dopo il timeout precauzionale di Sodini, Cournooh respinge la Betaland con una tripla ben costruita, tuttavia la zona di Di Carlo sembra funzionare, e con Maynor e Wojciechowski i siciliani tornano a -13. C’è bisogno dell’asse Culpepper-Crosariol per ritrovare la via del canestro e portarsi sul 39-22 a 1.44 dall’intervallo lungo. Si rivede Arnoldas Kulboka che trova i suoi primi due punti e manda al riposo le squadre sul 44-29.

Arnoldas Kulboka
Lo striscione degli Eagles per Nicola Brienza recita “Bentornato Nicola, canturino vero”.

Secondo tempo

Crosariol e Chappell iniziano il secondo tempo così come il primo: 4-0 e +19 Red October. L’Orlandina prova a non sprofondare con i canestri di Wojciechowski, ma un nuovo parziale che porta la firma di Christian Burns vale il 55-33. Si mette in proprio Maynor e segna la tripla del 57-38. Difese allegre e partita poco in discussione con i brianzoli stabilmente avanti di 20. Provano allora a mettersi in mostra i giovani della Betaland: bei canestri di Vojislav Stojanovic e Arnoldas Kulboka. Coach Sodini invita i suoi a rimanere concentrati. I ragazzi rispondono presente, Thomas si sbatte a rimbalzo e regala a Chappell il pallone del 72-49 sulla sirena.

Arnoldas Kulboka
Randy Culpepper, limitato da un problema alla mano

Continua a funzionare l’asse Chappell-Thomas, ma a parti invertite: assist del primo, tripla del secondo. Charles Thomas ispiratissimo, ne segna altri 5 e sale a 15 personali. 79-54 il punteggio. Corre il punteggio da entrambe le parti, ormai è garbage time. Ne beneficiano soprattutto i tabellini si Smith e Stojanovic. 91-65 a 4.17 dalla fine. In campo le seconde linee negli ultimi 3 minuti. Finisce 96-73 per Cantù, tra gli applausi del pubblico.

Tabellino

CANTÙ: Smith 18, Culpepper 9, Pappalardo, Cournooh 12, Parrillo 5, Tassone, Crosariol 13, Maspero, Raucci, Chappell 16, Burns 8, Thomas 15.

CAPO D’ORLANDO: Galipò, Alibegovic 12, Maynor 10, Atsur 10, Kulboka 6, Laganà, Delas 5, Wojciechowski 19, Stojanovic 11, Ikovlev, Donda.

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Simone Dalla Francesca
Laureato in Linguaggi dei media all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e giocatore di basket per l’Alebbio. Dopo una parentesi a La Gazzetta dello Sport, sono ora un collaboratore de La Provincia di Como.

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