
Hc Lugano alla quarta vittoria consecutiva, vittima di turno l’Ajoie, ancora un’ottima prova di Niklas Schlegel.
Lugano – I bianconeri sembrano averci preso gusto nel vincere ma soprattutto anche nel convincere. Dopo le due vittorie con lo Zurigo ed aver espugnato Davos, vittime di turno dei bianconeri sono stati i giurassiani dell’Ajoie. Tuttavia il grosso rammarico della serata e’ stato il mancato shutout di Schlegel. Il quale anche questa sera si è meritato i galloni da titolare facendosi trovare pronto sulle incursioni degli ospiti. Specialmente quando il risultato era ancora bloccato sullo zero a zero. Il buon Niklas, impeccabile per tutta la serata, ha dovuto capitolare proprio sul finire di incontro incassando due reti. Che hanno rovinato la festa, davvero un peccato in una serata quasi perfetta.

Una vittoria abbastanza roboante dal punto di vista del punteggio, ma comunque sia costruita rete dopo rete con molta pazienza e in crescendo continuo. Facendo i doverosi scongiuri sembra che questa squadra sia uscita definitivamente dal suo torpore, e dopo aver trovato i giusti equilibri non solo tra i reparti ma anche tra le linee, e acquisito sempre più sicurezza e stima nei propri mezzi.

I giurassiani per quanto ultimi in classifica, con l’Hc Lugano si sono dimostrati nel corso di questa stagione un avversario alquanto ostico, sicuramente le problematiche dei padroni di casa hanno contribuito notevolmente, tuttavia rimane una squadra è in grado di dare del filo da torcere a chiunque la incontri. I bianconeri nonostante un avvio titubante sono stati in grado di prendere in mano la situazione. E di mettere in pratica tutto il lavoro di costruzione e impostazione fatto sul ghiaccio alla cui finalizzazione ci hanno pensato nell’ordine Arcobello, Carr, Granlund, Zanetti.
A mettere la ciliegina sulla cosiddetta torta finalmente Luca Fazzini, nella speranza che l’attaccante luganese abbia finalmente ritrovato la confidenza con la rete e come Arcobello, Carr e Thürkauf abbia imboccato la giusta strada che porta alla finalizzazione. In ogni caso è opportuno rimanere con i piedi per terra perché la prossima sfida sarà sicuramente la classica prova del nove per i bianconeri. I quali dovranno fare visita al Rapperswil.
Sangallesi vera rivelazione di questo torneo che stanno occupando i piani alti della classifica e che costituiscono un collettivo di tutto rispetto. Vedremo se l’Hc Lugano sara’ in grado di imporre il proprio gioco e proseguire nella striscia positiva di risultati. Che lo colloca al momento al decimo posto staccando di tre lunghezze i Tigers e di quattro i leventinesi. Gianinazzi del lavoro fin qui svolto si può sicuramente ritenere soddisfatto, i suoi giocatori hanno avuto l’umilta’ e anche l’abnegazione di seguire le sue direttive. Scuramente non è stato facile adeguarsi alla nuova realtà che comunque sia rappresenta tuttora una vera e propria sfida per il tecnico bianconero.

Alla società sono state mosse pesanti critiche ma allo stesso tempo anche doverose, si è messa in discussione la scelta di alcuni giocatori ma a onor del vero va riconosciuto anche i meriti nell’aver ingaggiato Granlund, Koskinen, Marco Müller,protagonisti indiscussi della stagione bianconera. Ma soprattutto merito di Gaininazzi quello di aver recuperato Niklas Schlegel.
Dopo essere stato all’ombra di Koskinen, si è fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa. L’allenatore, consapevole delle sue potenzialità non l’ha per nulla bruciato e nemmeno messo in disparte ed è questo un’ulteriore merito che gli va riconosciuto. Il contratto del “goolie” scade sicuramente alla fine di questa stagione e sarebbe deleterio essere troppo precipitosi in un’eventuale non conferma. Perché rimane in ogni caso uno dei migliori portieri della Lega.

Ritornando all’incontro, un Hc Lugano comunque sia padrone del gioco. Ha dimostrato di applicare parecchia intensità riducendo al minimo i passaggi a vuoto che in questa stagione sono costati sconfitte e punti. Anche il neo difensore Klok, ormai stabile in prima linea con Alatalo, poco appariscente ma molto di sostanza, ha messo nella condizione il difensore finnico con passaporto svizzero di trovare maggiore sicurezza e soprattutto quella tranquillità necessaria per performare al massimo. E questa è la dimostrazione che il più delle volte non sono i nomi a fare la differenza ma la qualità dei giocatori se inseriti nel giusto contesto di squadra e funzionali alla visione di gioco dell’allenatore.
Hc Lugano – Hc Ajoie: 5-2 (1-0; 3-0; 1-2)
Reti: 11’53” Arcobello (Josephs) 1-0; 31’10” Carr (Ma. Müller, Alatalo) 2-0; 32’07” Granlund (Fazzini, Ma. Müller) 3-0; 35’51” Zanetti (Mirco Müller) 4-0; 53’01” Fazzini (Josephs) 5-0; 56’12” Asselin (Frossard) 5-1; 59’02” Vouillamoz 5-2.
Hc Lugano. Schlegel; Klok, Alatalo; Mi.Müller, Andersson; Guerra, Wolf; Villa; Granlund, Ma.Müller, Carr; Morini, Arcobello, Connolly; Josephs, Thürkauf, Fazzini; Gerber, Herburger, Zanetti.
Penalità: Hc Lugano 5×2’; Ajoie 3×2’ + 1×5’.
Note: Cornèr Arena, 4’624 spettatori.
Arbitri: Wiegand, Borga; Obwegeser, Burgy.





