Moltrasio Imperial Trail (MIT) vince anche contro il maltempo

Moltrasio Imperial Trail
[ethereumads]

Il maltempo non ferma la voglia di correre dei 158 atleti al Moltrasio Imperial Trail. Percorsi dei 33 e 17 km ridotti a 30 e 15.

 

33 km

UOMINI: Diviggiano Simone  2h40’39” (ITA), De Bernardi Massimiliano  2h44’36” (ITA), Riva Matteo 3h04’21” (ITA)

DONNE: Peracca Elena  3h35’12” (ITA), Andrey Sophie  3h40’07” (SUI), Ballinari Anja    3h56’49” (GER)

17  km

UOMINI: De Maria Davide  1h42’53” (ITA),  Chicco Davide 1h44’04” (ITA), Bianchi Michele      1h49’05” (ITA)

DONNE: Shipp Joanne Elizebeth 2h25’10” (GBR), Sguazza Raffaella  2h44’22” (ITA), Piccinelli Monia  2h44’32” (ITA)

8 km

UOMINI: Fusco Mirko  1h11”38” (ITA),  Moretti Adriano  1h12’13” (ITA), Sanapo Gianfranco  1h14’14” (ITA)

DONNE: Pernice Tatiana  1h10’32” (ITA), Zanotta Federica  1h16’30” (ITA), Carugati Daniela  1h17’30” (ITA)

Moltrasio Imperial Trail
I percorsi in origine del MIT, prima della decisione di accorciarli per maltempo

Questa volta, a differenza dell’edizione 2016, sono partito dai podi perché la prima cosa che si guarda in una corsa è chi ha vinto, il tempo impiegato, il distacco dal secondo per vedere se c’è stato un arrivo in volata, etc. I primi sono quelli che si prendono la gloria. Ed è giusto, perché sono stati i più bravi.

Ma per quanto mi riguarda, il Moltrasio Imperial Trail è molto di più di una corsa con dei risultati sportivi. Sono poche le gare che ho trovato organizzate cosí bene e che offrono cosí tanto. Un applauso, anzi, una standing ovation per Matteo e soprattutto per Lorenzo, le anime di questa manifestazione. Un grazie enorme anche a tutti i volontari sparsi sul percorso. Erano davvero tanti, quindi difficile, se non impossibile perdersi! E se lo dico io…Grazie anche a tutte le persone impegnate ai ristori. Da bere non mancava mai e in questo periodo di grande caldo, vuol dire davvero tanto.

Organizzazione che si è fatta trovare pronta anche al maltempo. Il violento temporale che si è abbattuto la mattina presto con forti raffiche di vento ha messo a rischio la riuscita della corsa. Per fortuna non è durato molto, quindi è stato deciso di posticipare la partenza di 30 minuti (quindi dalle ore 9.00 alle ore 9.30). In modo anche di verificare le condizioni del tracciato. La decisione successiva è stata quella di utilizzare un piano “B” già pronto (altro merito degli organizzatori). E’ stata tagliata una parte del percorso con la salita al Colmegnone. Sicuramente un peccato per la durezza della salita e per la bellezza del panorama in cima, ma la sicurezza prima di tutto. Con questo “ritaglio” i percorsi di 33 km e di 17 km sono diventati di 30 km e di 15 km.

Nel frattempo i nuvoloni sono stati spazzati via dal vento e il sole è tornato a splendere. Quindi, l’idea di correre con un po’ di fresco, svanisce subito…anzi, afa a volontà (quindi ancora più apprezzati i tanti ristori)!

Diviggiano Simone (Atletica Alto Lario), vincitore MIT “Long”

Ore 9.30 si parte. Tutti insieme, chi fa la 8 km, chi la 15 km e chi la 30 km. Il mio resoconto riguarda la “lunga” del Moltrasio Imperial Trail.

Il via è da Moltrasio in Piazza S. Martino. Il tempo di muovere i primi passi e si comincia subito a salire e quindi: sudore, sudore, sudore! Si prende il bellissimo sentiero chiamato “Sentee di Sort” che regala scorci bellissimi del nostro lago. E’ un peccato correre e non fermarsi a godere di quanto viene regalato agli occhi. A Rovenna si entra in paese e dopo l’asfalto si passa alle terribili mulattiere. In certi punti la pendenza si fa davvero sentire. Dopo aver preso un po’ di quota la strada si fa più dolce e attraverso altri sentieri si arriva alla croce dell’uomo. Da qui si ricomincia a salire attraverso il sentiero che conduce direttamente al Bisbino. In vetta un attimo di tregua grazie al ristoro e poi si riparte in discesa fino ad arrivare al rifugio Bugone. Svolta  a sinistra e si continua a scendere attraverso i boschi. La strada ricomincia a fare un po’ di su e giú fino alla risalita verso il rifugio Murelli. A questo punto il grosso è fatto. Ora bisogna lasciare andare le gambe per gli ultimi 8 km circa. La discesa all’inizio è lieve e si alterna a qualche falso piano. Si ripassa dal rifugio Bugone dove comincia una mulattiera che porta verso i monti di Liscione. Già…Liscione…come i sassi umidi in questo tratto molto ripido dove rimanere in piedi è davvero un’impresa. Ed ecco venir fuori tutte le mie doti di discesista…bloccato! In 10 metri riesco a scivolare una prima volta e a prendere una bella storta subito dopo…quindi decido che la cosa migliore per me è camminare. Ma anche andando piano piano non riesco a non scivolare…sono troppo imbranato! Comunque, tra una scivolata e l’altra, tra un’imprecazione e l’altra arrivo alla fine della mulattiera. Posso ricominciare a correre nei boschi fino al discesone finale che riporta in paese. Dopo un po’ di gradini si arriva finalmente sull’asfalto che permette di superare il traguardo.

Ed ora arriva il meglio del Moltrasio Imperial Trail!

Dopo il traguardo c’è il ristoro finale. Inoltre viene consegnato agli atleti un sacchettino contenente la “merenda”. Una brioche, una mela, una bottiglia e non ricordo se c’era anche altro…una navetta è pronta per riportarci in riva al lago dove ci sono le docce e dove, presso la SPA dell’Hotel Imperialino, si può usufruire di un massaggio. E sarebbe davvero un peccato non approfittarne…quindi, una volta puliti, asciugati, rilassati, si riprende la navetta che riporta in zona partenza dove viene offerto il pranzo. Primo, secondo, dolce e birra…

Certo, il Moltrasio Imperial Trail non è una gara da sottovalutare, ma la straconsiglio perché si viene davvero coccolati! Anche con le premiazioni, gli organizzatori si inventano di tutto per cercare di premiare più atleti possibili. CHAPEU!

Qui potete trovare le classifiche complete del Mit 2017

 

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Stefano Grisoni
La corsa. E' iniziato tutto come uno scherzo...andiamo a fare la maratona di New York! E booommm! Lo scherzo è diventato una passione, correre. In strada, in montagna, in salita, in discesa, in pianura, su mulattiere, su sterrati, nel deserto, col caldo, col freddo, l'importante è andare...ho l'immensa fortuna di avere due gambe funzionanti che possono portarmi ovunque, quindi voglio scoprire il mondo a piedi mettendomi sempre alla prova! Lacio Drom!

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