
Nella prima parte della sua intervista, Roberto Felleca spiega: “Non ho ricevuto offerte da Nicastro, ma da lui non accetterei neanche un milione”
Stava per tirarsi indietro, rifiutandosi di parlare di una situazione scottante. Alla fine ha risposto a tutte le nostre domande, tanto da “costringerci” a dividere l’intervista in due parti (la seconda uscirà a mezzanotte sul nostro portale). Roberto Felleca, AD e socio al 50% del Como 1907, ha fatto il punto della situazione sulla diatriba con l’altro socio, Massimo Nicastro. Che dovrà per forza di cose portare a una separazione tra i due.
Nicastro dice che lei ha quantificato in 200mila euro la metà dello stesso Nicastro: è così?
“Visto che io ho sempre fatto tutto il lavoro da solo mentre lui ha pensato solo a venire alle partite e a fare le interviste, ho detto a Nicastro di vendermi la sua metà riprendendosi ciò che ha speso l’anno scorso, che sia 200 o 300mila o quello che è. Settimana prossima capiremo bene quanto ha speso, quando stileremo il bilancio. Del resto quando uno si mette in società per costruire un appartamento e poi decide di andarsene prima che sia finito, è già buono se recupera i soldi che ha messo. E lui sin da giugno ha espresso il desiderio di andar via mentre io facevo tutto il lavoro per il Como. Un presidente lavora sui tesseramenti, sui giocatori in prova, col comune, col settore giovanile. Non sparisce due mesi. A lui non frega niente del Como. Ancora credete alle favole?”
Ora però lui ha detto di essere disposto a offrirle 600mila euro per la sua metà..
“Aria fritta. Ha detto di aver mandato questa offerta: fatevi mandare la mail, io non ho ricevuto niente. Così come non ho mai visto nessuno degli imprenditori che lui ha definito interessati al Como“.
Ma se presentasse questa offerta, lei accetterebbe?
“Per dimostrare al mondo che lui sta dicendo sciocchezze, ti dico ‘accetterei’. E Nicastro inventerebbe qualche gabola per tirarsi indietro, perché non vuole rimanere. Ma io non rinuncio al Como finché ho voglia di fare calcio, a meno che arrivi un arabo con un’offerta irrinunciabile. E poi è una questione di principio, se anche mi offrisse un milione non accetterei. Perché immaginati una vittoria del campionato con Nicastro che si prende le glorie per il lavoro che lui non ha fatto“.
Però i tifosi la incolpano per la questione ripescaggio…
“Quindi meglio Nicastro che si è disinteressato completamente? Io mi sono preso le colpe per la questione fideiussione. Ho illuso i tifosi perché io stesso ero illuso più di loro, ma in questo Nicastro è responsabile almeno quanto me“.

Ma la seconda parte dell’intervista, ben più corposa, potrete leggerla a partire da mezzanotte. Lì Roberto Felleca ha parlato di settore giovanile, della figura di Corda, di Andreucci, Ardito, Centi, Pruzzo e delle disavventure del proprio profilo Facebook. Soprattutto, ha spiegato perché lui e Nicastro non hanno definito la questione-ripescaggio già subito dopo i playoff e perché lui si è sempre definito certo del ripescaggio in C nonostante i disaccordi col socio. Insomma, concetti fondamentali che ancora non erano stati chiariti. Con tante ammissioni di colpa. Non mancate quindi di leggere la seconda parte dell’intervista!






Sì rinizia con le comiche?????
perché, avevano mai smesso ??
Si è capito subito!!!!
Sì ma rivüm a vüna
Dai Nicastro levati dai coglioni……
Telenovela ventennale…ma il nuovo stadio?
A me personalmente Nicastro convince ancora meno di Felleca….
Almeno la squadra da tifare ce l’abbiamo ancora…..
Ho una visione, certo molto poco etica, del calcio soprattutto quando c’e’ di mezzo il Como: non mi interessa la musica nell’intervallo, non mi interessano le ammonizioni e le espulsioni (incredibile, per altro, che siano divenute
tema di discussione), anzi … non ce ne fossero mi preoccuperei (ma ci ricordiamo di Bruno, Tempestilli e Casagrande ? Idoli..), non mi interessa nemmeno tanto del bel gioco (ovvio, se c’e’ meglio..), mi interessa solo ed unicamente una cosa: vincere il campionato e tornare nei professionisti. E quindi ringrazio chi ci mette soldi (a fondo perso, specialmente in serie D) e tempo per far si che la domenica, da quaranta anni, possa andare al Sinigaglia. Il resto e’ aria fritta.