Finalmente arrivata la sentenza sul ricorso contro il fallimento da parte dell’ex società capeggiata da Pietro Porro.

Dopo tanto tempo e qualche rinvio, il ricorso da parte della dirigenza che guidò il Calcio Como prima della delibera estiva che ne decretò il fallimento può essere archiviato. E’ infatti notizia di oggi che il tentativo di ribaltare il verdetto da parte dell’ormai ex Presidente Pietro Porro e dei suoi legali non è andato a buon fine secondo quanto decretato dalla Corte d’Appello di Milano, che quindi non ribalta l’esito del Tribunale di Como.

Ora dunque la strada verso l’asta fallimentare già programmata in data venerdì 16 dicembre è definitivamente spianata, con data conclusiva fissata per il 29 dicembre.

Resta da capire quali potrebbero essere gli acquirenti interessati. Circa un mese fa il curatore fallimentare Francesco Di Michele si era mostrato alquanto ottimista in tal senso, dichiarando che aleggiava un certo interesse nei confronti della società con diversi contatti avviati. La base d’asta prevista è di 713.000 Euro e saranno previsti rilanci al rialzo per la cifra di 30.000. Nel pacchetto non saranno compresi il marchio della società ed il centro sportivo di Orsenigo.

Settimane fa si vociferava di almeno cinque possibili cordate pronte a trattare, alcune con legami in città (Zambrotta e Di Bari i nomi tirati in ballo), un’altra dalla vicina Bergamo, un’altra direttamente dalla capitale e una quinta addirittura dall’Estremo Oriente. Resta da vedere se queste indiscrezioni saranno confermate.

Resta sicuramente da escludere un nuovo ritorno di fiamma da parte di Pietro Porro per la società lariana, come lui stesso aveva già dichiarato giorni fa in un’intervista al quotidiano La Provincia.

L’ex presidente Pietro Porro in un video del Calcio Como ai tempi della promozione in serie B