Gian Piero Ventura docet: Como, ecco cosa imparare dalla Nazionale

giampiero ventura
[ethereumads]

Il blasone non è bastato a una supponente Italia per andare al Mondiale e non basterà al Como per vincere la D. Ecco cosa ci insegna Gian Piero Ventura

Siamo l’Italia e andremo al Mondiale. Non può esserci un Mondiale senza l’Italia“. Nelle settimane precedenti lo spareggio contro la Svezia, frasi come queste sono state ripetute a mò di mantra dal Ct Gian Piero Ventura e dai giocatori della Nazionale. Solo una strategia comunicativa? Se anche lo fosse stata, sarebbe stata azzardata. Ma vedendo come gli azzurri hanno giocato in Svezia, la sensazione è che davvero pensassero di avere un posto “di diritto” in Russia solo per le quattro stelle appuntate sul loro petto. Invece la disfatta scandinava ci ha insegnato che quando non hai grinta, gioco e identità di squadra, il blasone conta come il due a briscola.

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La Curva comasca a Borgosesia

L’Italia sarà la squadra più titolata tra le escluse dal Mondiale. Analogamente, il Como è la squadra più titolata di tutta la Serie D. Quindi la proporzione regge. E allora la Caporetto dell’Armata Brancaleone di Gian Piero Ventura può insegnare qualcosa anche ai lariani. Quest’anno gli avversari si chiamano Gozzano, Caronnese, Borgosesia, ma anche Castellazzo e Bra, squadre che messe insieme non fanno 1/4 del blasone del Como. Ma, ça va sans dire, non per questo il Como vincerà il campionato.

Buona parte dei tifosi l’ha capito subito, anche ricordando la precedente esperienza tra i dilettanti. I pochi tifosi e qualche giocatore che ha invece pensato “siamo il Como e andremo in C” è rinsavito dopo le emblematiche sconfitte di quest’inizio stagione, vedi Borgaro. Adesso in casa biancoblu il concetto è ben impresso nella mente di tutti: per vincere servirà tanta determinazione, uno sforzo concreto per sviluppare uno stile di gioco e un intervento sul mercato.

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Mister Andreucci

E’ quindi il momento di passare all’azione. Sul piano del gioco si sono visti passi avanti a Inveruno (curiosamente, senza i trequartisti sulla carta titolari e senza il solito 4-2-3-1), ma c’è ancora tanto da migliorare. Così come sul piano dell’atteggiamento, ancora troppo altalenante tra una partita e l’altra. Il lavoro quotidiano è l’unica via da seguire. Per quanto concerne il mercato, si aspetterà la riapertura di dicembre perché gli svincolati presi in esame non hanno convinto. Prima di allora, tre partite fondamentali: in casa contro Bra (domenica) e OltrepoVoghera (alla fine si recupera il 22, sempre alle 14.30), prima del big match di Gozzano.

Il Como prenda dunque spunto dalla débacle della Nazionale. Affinché Carate Brianza (dove si giocherà l’ultima giornata il 6 maggio) sia la nostra Berlino e non la nostra Solna.

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Alessio Lamanna
Già da bambino sognavo di far parte del mondo del giornalismo calcistico. Missione compiuta: dal post-diploma ad oggi, non ho mai smesso di scrivere di Serie C, con un occhio sempre sul Como, mia squadra del cuore. Un privilegio che amo mettere al servizio dei lettori.

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