
Grande attesa per il big match di domani: si gioca Como-Varese e i tifosi fremono. I lariani vogliono approfittare del difficile momento biancorosso e degli scivoloni di Caronnese e Gozzano
(leggi anche “Como-Varese 3-1, il derby è tutto dei ragazzi di Andreucci!“)
Como terzo, Varese decimo a -14. Se ce l’avessero detto a inizio campionato, non ci avremmo creduto. Perché, campanilismo a parte, i biancorossi partivano lanciatissimi: organico di alto livello, in panchina un top trainer per la D come Iacolino, proclami di promozione dopo il secondo posto dell’anno scorso. Il Como era invece reduce dalla non iscrizione in C, solo ad inizio agosto è stato ammesso in D con una società totalmente nuova e una rosa interamente da rifare. Dopo quattro mesi, le cose si sono ribaltate: Varese che ha smantellato la squadra dopo un cambio societario e che, al momento, deve prima pensare a mantenere la categoria; lariani che sognano il primo posto. Come se non bastasse, il Como ha vinto nel derby d’andata dell’Ossola: decise un gol di Molino.

Il 14 è un numero che ritorna in questo Como-Varese: è la data del confronto di domani, sono i punti che separano le due squadre in classifica e sono anche gli anni che il Como ha trascorso in massima serie (il doppio di quanti ne possano vantare i “cugini”).
Tanti ingredienti che arricchiscono il match, probabilmente il più blasonato di tutta la Serie D 2017/2018. Varese che avrà voglia di riscatto per tutto quanto scritto sopra, Como che non può più permettersi passi falsi dopo il brutto ko di Sesto che l’ha portato a -8 dalla vetta. Ma Caronnese e Gozzano hanno anticipato oggi e nessuna delle due ha vinto: 1-1 per i lombardi a Bra, tonfo casalingo (3-4) per i piemontesi col Pavia. Stop anche per la Pro Sesto: 1-1 a Venegono. Dunque il Como, vincendo, può andare a -6 dal primo posto, a -5 dal Gozzano e a +5 dalla Pro. Analogamente, se il Varese facesse risultato allungherebbe sulla zona playout sfruttando i numerosi inciampi delle dirette concorrenti.
Dopo le tante cessioni e il cambio di allenatore, il Varese di mister Tresoldi gira sostanzialmente intorno a Nicolò Palazzolo, centrocampista 23enne scuola Juventus ed ex Barletta e Cuneo, e a Michele Ferri, difensore 36enne con trascorsi in Serie A (Palermo, Cagliari, Sampdoria e Atalanta). A far da contorno, diverse buone individualità ma nessun pericolo pubblico.
Il Como farà a meno del match winner dell’andata: Daniele Molino sarà infatti squalificato. E per il centrocampo è un problema, visto che Davide Buono – appena arrivato dalla Virtus Francavilla – ha svolto ieri il primo allenamento con la squadra, difficile possa partire titolare. Certamente giocheranno Gentile e Bovolon. Accanto a loro Bradaschia o Loreto: qualora da mezzala agisse quest’ultimo, Bradaschia tornerebbe a giostrare in attacco al fianco di uno tra Gobbi e Meloni. Sulla fascia sinistra tornerà Di Jenno dopo la squalifica; dall’altro lato potrebbe agire Adobati, con Anelli, Sentinelli e Bova a formare il trio difensivo. Ballottaggio in porta tra Kucich e Gozzi.
Sarà, ça va sans dire, una giornata speciale per i tifosi. Abbattere il muro degli 2.800 spettatori visti contro il Pavia sarà dura, ma la cornice di pubblico per Como-Varese sarà comunque imponente soprattutto se relazionata alla categoria. La rivalità tra comaschi e varesini è sentita, vedi gli scontri dell’andata. Ciononostante le istituzioni competenti hanno consentito la trasferta, concedendo ai biancorossi 300 biglietti che verranno venduti tutti o quasi. Si temono incidenti prima e dopo la partita: la speranza è che siano timori infondati e che chi di dovere protegga i cittadini.





