Como 1907 malato che migliora, ma la prognosi resta riservata

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[ethereumads]

La cura Moreno Longo sta portando dei benefici, tuttavia è ancora presto per intravvedere nel Como 1907 un futuro senza particolari rischi.

I punti incamerati sono 9 in 6 partite. Una media  quindi di 1,5 a incontro che, se parametrata alle trentotto giornate del campionato cadetto, potrebbe anche valere la qualificazione ai play-off: farebbero 57 in tutto, quando l’anno scorso al Perugia ne bastò uno in più per strappare il biglietto valevole per gli spareggi promozione. E’ questo il cammino degli azzurri dal momento in cui c’è stato il passaggio di consegne in panchina, con Moreno Longo a ereditare una situazione non propriamente facile. Una formazione in grave difficoltà ai tempi, indietro nella costruzione della propria identità e anche in classifica.

Correva infatti il 30 settembre quando il Como 1907 capitolò a Cosenza, ritrovandosi al contempo in ultima posizione. Ora invece ci ritroviamo con una squadra reduce da tre successi consecutivi casalinghi e capace negli ultimi altrettanti incontri ufficiali di mostrare anche una maggior solidità difensiva: 2 i gol subiti ma soprattutto sono state le occasioni concesse agli avversari a calare drasticamente. Insomma, i miglioramenti non mancano. Ma al tempo stesso non bastano. A oggi, nonostante il balzo in avanti, i lariani sarebbero condannati al play-out. Analizziamo dunque in quali aspetti necessitano di ulteriori progressi.

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Moreno Longo (Como 1907), gli effetti della sua cura iniziano a vedersi ma vietato abbassare la guardia

Gioco

Perugia, Benevento e Venezia sono state le vittime degli azzurri nelle ultime tre partite al Sinigaglia. Sfide delicatissime, autentici scontri diretti importanti a livello psicologico ancor più che per la propria graduatoria. Successi spesso strappati con i denti, senza incantare il pubblico dal punto di vista tecnico. Anzi spesso si è palesata diversa imprecisione, naturalmente alla pari degli avversari. Con questo non vogliamo fare i sofisticati, anzi, va bene così. Il risultato arrivava certamente ben prima di ogni altra cosa. E questo pensiero ha avuto probabilmente anche riflessi negativi sulla qualità del gioco. Tuttavia è lecito domandarsi se, riproponendo le medesime performance contro compagini più attrezzate (in arrivo Genoa e Bari ma verso fine andata anche Reggina e Ternana), si riesca a raccoglierne i frutti in buona dose.

Rendimento in trasferta

Se con l’avvento dell’ex tecnico dell’Alessandria la squadra è riuscita a svoltare fra le mura amiche, non possiamo dire la stessa cosa per quanto riguarda i match fuori casa. Un bilancio diametralmente opposto a quello in trasferta: in tre partite sono arrivate altrettante sconfitte. Che da inizio campionato fanno complessivamente zero vittorie, un pareggio e quattro ko. Con un solo punto intascato, il Como 1907 è la peggior formazione fra i cadetti lontano dal proprio impianto, dietro persino anche al Perugia. Insomma, per vivere con maggior serenità la parte restante di stagione bisogna iniziare a raccogliere, quantomeno di tanto in tanto, pure sui campi altrui. Anche soltanto per un semplice fattore scaramantico: nelle ultime cinque annate, chi ne ha collezionato meno di tutte le altre, è sempre retrocesso.

Reazione nei momenti di difficoltà

Questo invece è un aspetto che abbiamo già analizzato la settimana precedente. Ovvero, quando riescono a incanalare la sfida sui binari giusti le cose sembrano girare sempre abbastanza bene. Viceversa, quando si ritrovano sotto nel punteggio agli azzurri spesso è sembrato mancare un “piano B”, o almeno una reazione consona. Senza pungere e graffiare particolarmente. Insomma, per decretare guarito il paziente ci auguriamo di vederlo più spesso (finora è accaduto soltanto contro la Spal) in grado di strappare un risultato positivo al novantesimo nonostante il provvisorio svantaggio.

Corner e altre palle inattive

Un problema arcinoto, emerso in maniera particolare nell’ultimo mese e mezzo in proporzioni epiche. Quello di subire gol in occasione di calci d’angolo o sugli sviluppi di semplici calci piazzati. Da Cosenza a oggi se ne sono contati ben nove, addirittura cinque nel solo match del Braglia contro il Modena. Se non è un record, come sottolineato dallo stesso Longo nella conferenza stampa pre Venezia, poco ci manca. Situazioni estemporanee in cui spesso è l’attenzione a recitare il ruolo più importante. Servirebbe innanzitutto più concentrazione quindi. Ma, aggiungeremmo noi, sarebbe buona cosa provare a concedere meno opportunità dalla bandierina agli avversari. Se infatti andiamo a osservare una particolare statistica in merito, scopriamo infatti come il Como 1907 sia la squadra che ne ha concesse più di tutte con 5,75 a giornata.

Attacco

Diversi gli attaccanti di valore presenti nella rosa azzurra, tutti in grado di poter incidere a loro modo. Elementi che se presi singolarmente possono fare comodissimo a tante dell’attuale serie B, eppure spesso restii a formare coppie affiatate. Raramente li abbiamo visti dialogare con profitto fra di loro. Se non in occasione di Como-Spal (non a caso arrivarono tre reti) con il tandem Cutrone-Mancuso. Poi fatichiamo a ricordare altra fattiva collaborazione. Qualcosa in più in termini d’intesa si è rivisto finalmente domenica scorsa da Cerri e Mancuso contro il Venezia, seppur la rete decisiva (come in Como-Perugia) sia arrivata per merito di un centrocampista. Serve essere necessariamente più reparto offensivo e lo staff tecnico lo sa. Work in progress.

Cinismo

Altra statistica interessante è quella che offre Transfermarkt riguardante il rapporto fra tiri effettuati e percentuale di realizzazione. In parole più povere stiamo parlando di cinismo, quella qualità che nel calcio e nello sport in generale non guasta mai. Ebbene, anche a questa voce il Como 1907 viaggia nelle parti basse. Più precisamente al quartultimo posto: sono 12 i gol segnati su un totale di 195 conclusioni, pari al 6,2%. Fanno peggio del club lariano soltanto Benevento, Perugia e Cittadella.

 

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Marco Ballerini
Un calcio al pallone, due tiri a canestro, una corsa nei boschi, una pedalata tra salite e discese, una nuotata nel mare, una sciata nel bianco, una pagaiata sul lago.. Sacrifici, sudore, fatica, passione, socialità, emozioni, obiettivi, traguardi.. Lo sport è sempre un ottimo pretesto per VIVERE e per sentirsi VIVI !!

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