
Il nostro personalissimo pagellone del Como 1907 per la stagione che si è conclusa da poco. Vediamo chi sono stati i migliori e i peggiori.
#1 Simone Ghidotti 6,03: non demerita affatto in questa prima stagione di serie B il classe 2000, mostrandosi particolarmente abile fra i pali. Certo deve crescere nelle uscite e in personalità, oltre che ampliare il proprio bagaglio d’esperienza. Con l’arrivo di Gomis non troverà più una maglia da titolare per quasi tutto il ritorno. Il tempo è fortunatamente abbastanza dalla sua parte.
#2 Luis Binks 6,05: stagione di alti e bassi per il difensore inglese, arrivato sul Lario con ottime credenziali. Dotato di uno splendido mancino che ben sfrutta con i cambi gioco nonché particolarmente abile in contrasti e chiusure difensive, ha difettato spesso per quanto concerne la concentrazione. Un aspetto sicuramente da migliorare e migliorabile per ambire a un livello superiore, deve essere affinato un po’ anche sul piano tattico ma potrà fare strada negli anni.
#3 Andrea Cagnano 5,88: un deciso passo indietro quello effettuato dal calciatore canturino rispetto all’annata precedente. Perfettamente dimezzate le presenze, il minutaggio va anche peggio. Si gioca gran parte della fiducia del nuovo mister con la pessima prestazione sfornata in casa del Modena. Scomparirà definitivamente dai radar nel girone di ritorno, nel quale metterà piede in campo soltanto nei minuti conclusivi al Curi contro il Perugia.
#4 Cesc Fàbregas 6: da un ex campione del Mondo ci si aspettava molto di più, invece il suo ingaggio è stato importante più per un discorso mediatico che non meramente calcistico. Piedi e intelligenza restano immutati, ma è il corpo a non rispondere come prima. Atleticamente diventato inadatto a una B fatta di grande intensità e velocità, chiude la sua annata (carriera?) con zero gol fatti e un pizzico di sconcerto per l’arrendevolezza in due azioni da reti subite contro Cosenza e Ternana.
#6 Alessio Iovine 6,39: quando il gioco si fa duro, la vecchia guardia inizia a giocare. Preziosissimo come i vari Arrigoni, Bellemo e Gabrielloni, Longo lo ha sfruttato in più zone del rettangolo verde e le sue prove sono sempre state solide. Esterno alto, esterno basso, mezzala, addirittura trequartista (tattico). Ancora una volta si conferma il classico jolly che tutti gli allenatori vorrebbero avere.
#5 Jacopo Da Riva 5,89: pessimo il suo biglietto da visita messo in mostra contro il Sudtirol al Sinigaglia, facendosi espellere a pochi secondi di distanza dal suo ingresso in campo. Con alcuni compagni di reparto pregiati non più nel top della loro carriera, il prodotto dell’Atalanta poteva certamente capitalizzare meglio questa situazione. Invece raddrizza il match contro il Pisa ma poi fatica a incidere dovere e nel finale di stagione lo si vedrà poco o nulla.
#7 Moutir Chajia 6,46: che dire di questo ragazzo, se non che avrebbe potuto cambiare il volto del campionato precedente del Como 1907 e anche quello attuale. Il suo grave infortunio al tendine rotuleo lo destabilizza per gran parte di questa stagione, prima di un finale nel quale riesce a esaltare il pubblico presente sugli spalti con le sue giocate e stende letteralmente la Ternana nel penultimo atto di questo 2022/23.
#8 Paolo Faragò 5,77: un altro elemento del centrocampo che francamente ha deluso. Arrivato con buonissime credenziali e una seconda parte di carriera spesa fra A e B da vertice, si è portato appresso anche lui una condizione fisica/atletica spesso deficitaria. Suddivise quasi equamente le prestazioni sufficienti e quelle insufficienti, non lascia negli occhi dei supporters lariani una prova da ricordare.
#9 Alessandro Gabrielloni 6,27: nonostante il suo passato in azzurro, in estate parte come quinta punta della rosa prima dell’addio di Gliozzi. Il campo per quasi tutta l’andata lo vede con il contagocce, poi nel ritorno risulta più volte decisivo per la sua squadra. Come l’anno scorso si ferma a quattro reti segnate, però la sensazione di aver inciso ben di più rispetto al precedente campionato per la salvezza del Como 1907 è decisamente tangibile.
#10 Daniele Baselli 6: coincidenza vuole che la sua media voti sia identica a quella dell’altra stella, ovvero Cesc Fàbregas. E anche per lui valgono gli stessi discorsi del catalano, con i problemi fisici che ne hanno condizionato come da previsione le prestazioni. Inizialmente fatica un po’ a livello prestazionale, poi quando sembra aver preso le misure nel nuovo ruolo (regista) arriva il primo infortunio che di fatto lo estromette a lungo dai giochi. Si toglie la soddisfazione di segnare al Brescia.
#11 Vittorio Parigini 5,92: anche da lui ci si attendeva di più, dopo le qualità sfoderate nel torneo precedente. Un 2022/23 fatto di tanti alti e bassi, tanti di quest’ultimi fatti registrare nelle prime giornate. L’arrivo di un allenatore conosciuto come Longo poteva essere una carta a suo vantaggio, che però non è riuscito a sfruttare pienamente. I problemi sottoporta restano ancora immutati.
#14 Alessandro Bellemo 6,18: solito campionato tutta sostanza per il capitano del Como 1907, nonostante l’infortunio al menisco in avvio di torneo. Rientra e dopo poche giornate mette il suo sigillo nel successo contro il Venezia, permettendo alla sua squadra finalmente di incanalarsi sulla strada giusta. E in una stagione in cui diversi interpreti a metà hanno alzato continuamente bandiera bianca o ne hanno condizionato il bilanciamento in campo, il suo apporto si è fatto sentire eccome.
#15 Simone Canestrelli 5,63: l’infortunio occorso a Matteo Solini ha costretto la dirigenza comasca a intervenire in difesa nel mercato invernale, dopo essere già stato accostato ai colori azzurri in estate. Poco spazio per lui, un grave errore nel match del suo debutto contro la Spal gli è costato la possibilità di un suo maggior impiego successivamente.
#16 Matteo Solini 6,31: inizialmente non ha spazio, poi le deficitarie prestazioni del reparto difensivo gli danno l’opportunità di mostrare le sue qualità e lui la sfrutta al meglio con grandi prove. Il Como 1907, “casualmente”, inizia a diventare più solido con lui in campo ma sfortunatamente dopo appena otto match sarà costretto a salutare questa stagione 2022/23 con il grave infortunio capitato al Del Duca contro l’Ascoli.
#19 Alex Blanco 6,25: parte decisamente bene, apparendo fra gli uomini più in forma e trovando il gol nel match d’andata contro il Pisa. Con il passare dei mesi le sue prestazioni però calano e nel ritorno troverà sensibilmente meno spazio anche a causa di un giocatore come Lucas Da Cunha che si fra preferire nel ruolo di mezzala.
#20 Liam Kerrigan 6,37: un altro sfortunato protagonista. Sono infatti soltanto quattro gli incontri giocati dall’esterno offensivo irlandese prima del gravissimo infortunio. Un vero peccato perché in queste uscite il 23enne ha dimostrato un bagaglio davvero interessante, trovando anche la via del gol contro il Pisa. Un ragazzo che ha certamente delle potenzialità.
#21 Tommaso Arrigoni 6,05: se il rendimento del centrocampo comasco è risultato tutto sommato accettabile, oltre a capitan Alessandro Bellemo lo si deve anche a lui. Con i due a tirare spesso e volentieri la carretta, i risultati sono tornati a essere mediamente positivi dopo un inizio traumatico. Sua la rete nella vittoria di misura contro il Perugia, per i primi tre e soffertissimi punti stagionali che hanno segnato l’avvio della risalita.
#23 Filippo Scaglia 6,02: come i suoi compagni ha davvero faticato a inizio torneo, con l’aggravante di non essersi presentato al faccia a faccia con la tifoseria nel post partita di un Como-Sudtirol vissuto con la fascia al braccio (out Bellemo). Dopo diverse partite in panchina, torna stabilmente titolare grazie a un rendimento decisamente superiore e trovandosi a suo agio come centrale in una difesa a tre, permettendogli di sfruttare le sue buone letture e nascondendone i limiti atletici.
#27 Alberto Cerri 5,97: un po’ a sorpresa la media voti a sorpresa non lo premia particolarmente. Anche per lui un avvio non certamente semplicissimo, a causa di una condizione ideale da trovare. Beneficia invece della concorrenza portata da Gabrielloni nel girone di ritorno, siglando cinque dei suoi nove gol dal 24° al 35° turno. Sul giudizio globale pesano certamente i tre rigori falliti, ma i penalty non li sbaglia soltanto chi non li tira. La sua figura da leader è comunque indubbia.
#28 Luca Vignali 6,15: rispetto al 2021/22 un gol e due assist in meno, ma anche qualche passaggio a vuoto in meno grazie a una maggior continuità. Come Nikolas Ioannou non ha chissà quale concorrenza nel proprio ruolo e gli si viene chiesto più un compito di copertura che non di spinta. Sua la preziosa rete che toglie le castagne dal fuoco nel penultimo turno contro la Ternana.
#26 Cas Odenthal 6,25: nelle primissime giornate sembrava potesse essere un oggetto misterioso, senza calcare il rettangolo di gioco. In concomitanza con l’arrivo di Longo, però, si è preso la maglia da titolare e non l’ha più mollata. Non ha particolarmente abbagliato con le sue qualità, tuttavia al netto di poche prove insufficienti è risultato il difensore con più regolarità dell’intero pacchetto lariano.
#32 Alfred Gomis 6,15: è probabilmente il vero uomo della svolta per questo Como 1907. Voluto fortemente da Longo, ripaga la fiducia a suon di ottime prestazioni, infondendo al tempo stesso alla retroguardia lariana una buona dose di tranquillità e sicurezza. L’imbattibilità durata ben 450′ ne è la naturale conseguenza. Un giocatore francamente sprecato nel torneo cadetto, di categoria superiore.
#33 Lucas Da Cunha 6,07: arrivato anch’egli nella sessione invernale, ci mette come normale che sia un po’ per ambientarsi nel calcio italiano. Nelle ultime giornate, tuttavia, mette in mostra qualche spunto interessante in più. Il piede non gli manca, dovrebbe provare a diventare maggiormente cattivo e determinato a livello agonistico.
#44 Nikolas Ioannou 6,02: tanti alti e bassi per il terzino sinistro cipriota, che firma più gol (3) che assist (2). Impossibile appuntargli qualcosa per quanto concerne la grinta e lo spirito battagliero, aspetti che però non sempre riesce ad associare con la qualità. Indimenticabili le sue sgroppate lungo la fascia, ha giovato anche del fatto di non aver avuto una vera e propria alternativa nel suo ruolo.
#45 Edoardo Pierozzi 6,17: arrivato nella sessione invernale di mercato, non ha chissà quali occasioni per far vedere le sue qualità nonostante non sia una faccia nuova per Longo. In ogni caso sfodera tre discrete prove contro Cosenza, Modena e Genoa, strappando sempre la sufficienza. La sua corsa avrebbe potuto fare comodo negli ultimi turni di campionato ma un infortunio lo costringerà ai box.
#63 Patrick Cutrone 6,22: c’era tanta curiosità per vedere le prestazioni dell’ex attaccante del Milan con la maglia della formazione della sua città. Ebbene, forse era lecito aspettarsi la doppia cifra per gol segnati (nove totali), tuttavia determinazione e abnegazione da parte del ragazzo di Parè non sono mai mancati. Probabilmente con un gioco diverso il bottino finale poteva essere differente.
#77 Leonardo Mancuso 5,96: molto probabilmente la vera delusione stagionale per il Como 1907. Si perché a differenza di Fàbregas e Baselli, su di lui non vi erano dubbi di tenuta fisica o atletica. Per tanti ha rappresentato il vero colpo di mercato del club lariano, ma l’attaccante milanese non ha rispettato le attese con soltanto sei reti (di cui due contro l’Ascoli al Del Duca) segnate. E in tante, troppe circostanze si è rivelato come un corpo estraneo alla manovra di gioco azzurra.

#99 Mauro Vigorito 5,88: soltanto quattro occasioni per mettersi in mostra per il terzo portiere del Como 1907. Una di queste è la tragica prestazione contro il Modena terminata 5-1 a favore dei canarini, una giornata decisamente no per l’intera squadra. La goleada subita ovviamente ne inficia la media voto, il resto delle prestazioni non è poi così male incamerando anche due clean-sheet.
Moreno Longo 6,20: eredita un organico in grave difficoltà e in palese ritardo di lavoro dopo le sfortunate problematiche capitate a Jack Gattuso. Risolleva gradualmente la squadra azzurra dai bassifondi della classifica fino ai margini della zona play-off. Quando c’è da fare però l’ultimissimo salto di qualità, i suoi ragazzi si bloccano rimanendo esclusi dai play-off per sole due lunghezze. La media punti è certamente dalla sua parte, il gioco invece un po’ di meno. Merita però una nuova chance.





