
Sono tante le concause dell’avvio discontinuo del Como 1907. Eccone cinque: dalla mancanza di un bomber al ritardo di condizione e non solo
Mancano 31 partite alla fine del campionato di Serie D. Tante, tantissime. Troppe per esprimere ogni giudizio definitivo sul Como 1907. Che però ha già un gap dalla vetta di 8 punti: distacco tanto consistente quanto prevedibile, visti i tempi e i modi coi quali è stata costruita la rosa. E potrebbero essere anche meno, se solo le prime non stessero volando. Di certo, però, per vincere il campionato presto o tardi quei punti andranno recuperati. E per farlo servirà una netta inversione di tendenza rispetto al flop di domenica. Terzo campanello d’allarme dopo i pareggi di Tortona (da lì il Derthona ha sempre perso. E con Arconatese, Varese e Pavia, non certo tra le prime della classe) e Caronno (scontro diretto ben giocato, ma gestito male nel finale).
Proviamo quindi a capire cosa non sta funzionando nella truppa biancoblu: problematiche da risolvere già in vista della complicatissima trasferta di Borgosesia, contro una squadra quarta in classifica e che finora ha subito solo tre reti.
IL BOMBER CHE NON C’E’ – è il problema più evidente e sulla bocca di tutti. Se dopo 7 giornate i capocannonieri del Como in campionato sono Gentile e Sentinelli con due reti, vuol dire che manca la bocca di fuoco. Difficile possa esserlo Fall, che ha altre caratteristiche. Se (quando) l’addio di Guazzo diventerà realtà, la società tornerà sul mercato.

DIFESA DISTRATTA – i lariani non hanno subito imbarcate e otto gol presi in sette partite non sono tantissime. Ma la rete è rimasta inviolata solo a Varese e con l’Arconatese. Troppe disattenzioni nei momenti chiave, anche da giocatori d’esperienza.
CONDIZIONE FISICA – il coro della Curva “correre, bisogna correre per vincere” vale anche in Serie D. E’ necessario abbinare alla tecnica l’arrivare sul pallone prima degli avversari. Il Como ha avuto una preparazione tutt’altro che normale ma ora, a metà ottobre, è il tempo di allinearsi alle altre squadre anche a livello atletico.
ZERO ALTERNATIVE – i titolari sono sempre gli stessi. E sarà un caso se hanno steccato subito dopo che tutti hanno visto all’opera le loro riserve nel deludente match di Coppa? Andreucci ha poche risorse in panchina (a parte Cicconi, che vorremmo vedere più spesso) e questo, oltre a complicare le cose nei secondi tempi, ha forse un po’ appagato alcuni col posto da titolare assicurato. All’allenatore il compito di cavare più sangue possibile da tutte le sue rape.

COMMISTIONE DI RUOLI – in questo Como 1907 troviamo molte figure sanguigne. Così, ecco il ds Pruzzo che segue la partita in solitaria ma con partecipazione a pochi passi dalla linea di bordocampo. Ed ecco Ninni Corda che urla dalla tribuna e che parla sovente alla squadra. Aggiungiamoci Cau, non esattamente il viceallenatore silenzioso che ama stare dietro le quinte, e viene fuori un quadro che può creare confusione, disagio e nervosismo sia nella squadra che in mister Andreucci.






Cinque punti importanti da risolvere. Anche e forse soprattutto l’ultimo, Non è da sottovalutare.
Forse trovare qualche giocatore nostrano , servirebbe anche a far arrivare più tifosi ( che nn vanno in campo ….) così sembra una squadra sarda