
Si è svolta ieri sera l’Assemblea per i soci della Tutti Insieme Cantù, per l’approvazione del bilancio d’esercizio e alcune importanti precisazioni.
E’ stata la Sala Zampese, presso la Banca di Credito Cooperativo Cassa Rurale e Artigiana di Cantù, la sede designata dalla Tic per l’approvazione del bilancio di esercizio al 30 giugno 2017. Correttamente approvato, ha trovato consenso unanime da parte dei suoi soci tranne uno, che ha preferito astenersi. L’esercizio si è chiuso con una perdita di 19.901 Euro, che fa seguito al dato negativo registrato un anno prima, quando la cifra esatta era di 55.900 Euro. Un risultato dovuto essenzialmente alla ridotta mole di attività collaterali sviluppati dalla Srl con la stessa Pallacanestro Cantù, a seguito di rapporti che definiti oramai “freddini”, ci pare di usare un eufemismo.
Si perché, per bocca del suo Presidente Mattia Paganoni, i ponti di comunicazione tra le due società sono difatti interrotti da tempo, nonostante le lettere recapitate da Tic ed Eagles. A tal proposito, sembrerebbero confermate le indiscrezioni secondo le quali Irina Gerasimenko si dimetterà dalla carica di n°1 del club nel corso del prossimo CdA di venerdì prossimo. Ma la cosa più interessante che è emersa dall’assemblea di Tutti Insieme Cantù, sono le voci che circolano fortemente riguardo la vendita del club. Ebbene, in una sala costipata da circa 110 soci e contrariamente da quanto scritto dal quotidiano La Prealpina, è stato detto a chiare lettere di non aver ricevuto dai coniugi Gerasimenko alcun incarico per trovare un nuovo acquirente. Non solo: nemmeno di una ipotizzata cordata non ci sarebbe traccia. Sembrerebbero quindi cadere subito di conseguenza, anche le voci legate ad una possibile realtà emiliana interessata ad entrare nell’affare pallacanestro, magari unendo anche l’affare palazzetto.

Altro aspetto importante che è emerso è stato quella della situazione debitoria della squadra canturina, ad oggi completamente sconosciuta. Questo perché, per ovvi motivi temporali, non si dispone ancora del bilancio di esercizio. Quindi, di quanto sia grossa la falla con precisione, al momento non è dato saperlo. L’unica cosa sicura è che si sta parlando di una crisi di liquidità da parte del magnate russo, e la prossima scadenza che incombe è quella legata alla terza rata Fip. Trentasette mila euro scaduti il 25 ottobre, sanabili in questi sette giorni con una multa di tre mila euro. Oltre il 2 novembre scatterebbe una penalizzazione di tre punti in campionato, si superasse addirittura il 9 novembre si andrebbe incontro all’esclusione dalla massima serie.
Situazione quindi particolarmente delicata quella brianzola. A tal proposito, la Tutti Insieme Cantù starebbe vagliando di indire prossimamente un’assemblea pubblica con l’intento di allargare il proprio bacino di soci. Ma, aggiungiamo noi, lo storico club ultra ottantenne, avrebbe bisogno di ritrovare anche gran parte dei propri tifosi, indipendentemente dalla sintonia o meno con l’attuale proprietà. Vuoi per i dodici giocatori che scendono in campo, ma vuoi soprattutto anche per il futuro della propria amata. In questo momento di acque agitatissime in cui si naviga per forza di cose a vista, una boccata d’ossigeno derivante dalla vendita di biglietti, agevolerebbe nel compito di evitare di ritrovarsi al punto più basso della propria storia, ossia quella dell’esclusione dalla competizione di serie A. Uno smacco e un’umiliazione mica da ridere. In un momento in cui, le entrate sono praticamente pari allo zero.






