
Ancora nessuna novità dal mercato Pallacanestro Cantù. Bisogna risalire al 2010/11 per ritrovare un’altra stagione, senza alcun nuovo innesto, per un periodo così lungo.
E’ il 1963 quando, tra radio e dischi in vinile, inizia a echeggiare nell’aria la canzone “Stessa spiaggia, stesso mare”. Un pezzo che diventerà ben presto un tormentone della canzone italiana, passata ma anche presente. Uno di quei testi capace di fare la storia della musica del nostro paese, ma anche in grado di trasmettere lo spirito con cui si andava in vacanza allora. Un privilegio per pochi, quando ancora non c’era l’esigenza di un continuo cambiamento come ai giorni nostri, ma piuttosto località, bagnino, amici e perchè no, “amori”, erano sempre i medesimi.
In questi decenni tanto è cambiato il modo di intendere la vita ed anche il basket, o se preferite, lo sport in generale. Di riflesso, il tema del mercato Pallacanestro Cantù è uno dei più dibattuti in terra brianzola, accentuato maggiormente dall’arrivo di patron Gerasimenko. Con ben sei innesti in corso d’opera nella stagione del suo insediamento (Johnson, Hodge, Ukic, Fesenko, Domen Lorbek e Ignerski), mentre tre furono nello scorso campionato. Quest’anno, al momento, ancora nessuno. Per ritrovare un arco temporale così esteso senza alcun tipo di intervento, bisogna richiamare alla memoria la rosa del 2010/11, quando l’allora Bennet Cantù di coach Trinchieri aspettò il mese di maggio per inserire Marko Scekic in vista degli imminenti play-off.

Dati alla mano, nell’ultimo decennio il mercato Pallacanestro Cantù ha regalato ai propri tifosi la media di 2,5 nuovi giocatori ad ogni stagione, tra le mensilità di settembre e maggio. E quest’anno invece, come andrà a finire? La società canturina, tra l’incognita legata all’infortunio di Culpepper e il desiderio di rimpolpare il reparto ali, si starebbe guardando in giro, in virtù anche di un ultimo visto extracomunitario e quattro tesseramenti eventualmente da spendere.
Molto quindi potrebbe dipendere dai tempi di recupero di Randy, anche se il club ha comunicato nelle ultime ore che il suo rientro dovrebbe coincidere con la gara casalinga contro Avellino il 4 marzo. Ciò permetterebbe di spostare l’attenzione sullo spot del 3/4, una figura che permetta di cambiare per qualche minuto sia capitan Chappell che Burns, impiegati abitualmente ben oltre i trenta minuti di media a partita. Non è comunque facile trovare un elemento in grado di adattarsi al contesto e che non intacchi gli equilibri fin qui creati, con i principali atleti a rooster a quanto pare smaniosi di giocare sempre il più possibile. Un papabile potrebbe essere quel Deron Washington che attualmente veste la canotta di Torino, ma fintanto che non verrà svincolato ogni ipotesi è destinata a tramontare.

E se la casella degli ingressi a fine anno restasse ancora ferma a zero? Eventualità non certo da escludere, per più fattori, e non certamente per forza di cose negativa. L’ultima volta che accadde fu nel 2004/05, quando la squadra di coach Sacripanti targata Vertical Vision venne eliminata ai quarti di finale play-off da Milano dopo una splendida regular-season. In ogni caso non sarebbe proprio la stessa cosa, vista la rescissione consensuale tra la società e Michael Qualls avvenuta nel mese di novembre, che ha contribuito quantomeno a movimentare il mercato in uscita.





