Marco Sodini condottiero, Chappell come Ulisse: pagelle di metà stagione

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[ethereumads]

Dopo l’inaspettata qualificazione alle Final Eight, è tempo di fare un bilancio su quanto fatto da Marco Sodini e dai suoi ragazzi in questi mesi. Ecco i nostri pagelloni.

Archiviato il girone d’andata, con il sesto posto e la qualificazione per le Final Eight in tasca, è tempo di bilanci. È il momento di guardarsi indietro, vedere il percorso fatto e tirare le prime somme. Sono stati mesi difficili, ma ricchi di emozioni, sconfitte pesanti in avvio ma anche vittorie che hanno riportato serenità in città. Merito del condottiero Marco Sodini e dei suoi ragazzi, che con cuore ed entusiasmo si sono meritati gli applausi del pubblico di Cantù. Ecco le loro pagelle, a nostro modestissimo parere.

Jaime Smith: 7

Il regista di un film o di un’opera teatrale non compare mai in scena, e Jaime, playmaker di questa squadra, non è certo tra i giocatori più rumorosi e osannati. Questo non toglie nulla alla bontà delle sue prestazioni. Non brillantissimo in due o tre occasioni, tra cui l’ultima gara a Brindisi ma spesso in doppia cifra. Capace soprattutto di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti peggiori realizzando con costanza. Ne sono una dimostrazione le sue percentuali: 53% da 2 e 39% da 3. Si aggiunga che è il quinto assistman del campionato. E se non bastasse, Cantù ha una differenza canestri di +5. Con Smith in campo è +29, senza -25.

Randy Culpepper: 8

Nel pieno delle contestazioni alla proprietà, Gerasimenko aveva definito l’acquisto di Culpepper “il suo regalo ai tifosi”. Almeno su questo, possiamo dire che aveva ragione. L’energia del folletto di Memphis si è abbattuta su Cantù a suon di recuperi, triple e schiacciate fuori dall’ordinario per un giocatore della sua stazza. Dopo un avvio poco convincente ha inanellato una serie di 5 partite sopra i 25 punti con cui ha conquistato il pubblico canturino e la lega. L’infortunio alla mano lo ha limitato nelle ultime giornate, abbassando lievemente le sue cifre, ma il pistolero di Texas Western resta indiscutibilmente tra i migliori del campionato. Quarto per punti segnati (18), primo per recuperi (1,9), secondo per falli subiti (5,1) e terzo per valutazione (19,4). Senza dimenticare i 3,4 rimbalzi e i 3,9 assist. Sui Miners, sua squadra del college, è stato girato il film “Glory road” e Culpepper è l’uomo giusto per guidare Cantù sulla strada della gloria.

David Cournooh: 6,5

Non è stato il Cournooh dello scorso anno, sempre prolifico e killer da oltre l’arco. Nella valutazione però va tenuto conto dell’operazione subita in estate. Dopo aver saltato praticamente tutta la preparazione, ha un po’ faticato a trovare ritmo. Sulle vittorie della Red October però c’è spesso la sua firma. Doppia cifra in 5 degli 8 successi, con menzione speciale per le partite di Torino e Brindisi, giocate con personalità. 6,9 punti, 2,7 assist e impegno difensivo. Se dovesse continuare la crescita nella seconda metà di stagione potrebbe essere un valore aggiunto per i biancoblu. Forza David! Hit the target, Dark Arrow!

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Cournooh al tiro contro Brindisi

Salvatore Parrillo: 6,5

L’intensità di Sasà è sempre una garanzia. Se tecnicamente non è tra i più talentuosi della squadra, il suo cuore però fa provincia. E si sa, a Cantù, spesso dare tutto viene prima dei risultati. Motivo per cui Parrillo è da un anno e mezzo uno degli idoli della tifoseria. Sempre pronto a dare una decina di minuti importanti dalla panchina, oltre alla difesa mai in discussione, sta trovando spesso il canestro: è andato infatti a bersaglio 15 delle 30 volte in cui ha concluso l’azione. Menzione speciale per i 12 punti a Torino con il 100% al tiro. Pura energia!

Maurizio Tassone: SV

Solo 13 minuti di campo per lui, molto spesso di “garbage time”. Molto bella però la sua tripla contro Pesaro, unico canestro fin qui segnato.

Andrea Crosariol: 7-

Non è certamente un maestro di intensità e di atletismo e giocando in una squadra che vive di quello questo limite viene enfatizzato. “Crosa” è quindi uno dei più criticati, probabilmente ingiustamente. Grazie alla sua ottima comprensione del gioco si rivela una pedina importante per la manovra offensiva. Sempre efficace sia come passatore (2 assist a partita) nel pescare i tagli dei compagni, sia come realizzatore (9,2 punti con il 64,6% da 2). In fase difensiva le sue doti di stoppatore (secondo della lega) sono un duro ostacolo per i penetratori avversari. Non sarà spettacolare, ma la sua presenza è essenziale. Per citare coach Marco Sodini: “cestisticamente un genio”.

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Andrea Crosariol si sta mantenendo su buoni livelli

Giacomo Maspero: SV

18 minuti, 4 punti. Troppo poco per giudicarlo.

Davide Raucci: SV

Qualche minuto in più di Maspero e Tassone (31), tanto che la tentazione di dare un 6- per l’impegno c’era tutta. In pochissimi a inizio stagione avrebbero scommesso sull’impiego del “Toblerone”, poco utilizzato anche in A2. Si è rivelato però una pedina importante dello scacchiere di Marco Sodini per dare minuti di intensità difensiva. Non siete d’accordo? Citofonare a Omogbo di Pesaro.

Jeremy Chappell: 7,5

Probabilmente il vero leader di questa squadra. Se la sua nomina a capitano aveva destato stupore, il numero 21 ha messo tutti d’accordo sul campo. Intelligente e completo su tutti i fronti, capace di interpretare più ruoli e difendere su giocatori di diversa tipologia. Un “eroe multiforme” come l’Ulisse omerico, che porta punti (13 tondi tondi a match), rimbalzi (6,8), assist (2,9) e recuperi (1,6). Percentuali di livello con il 60% da 2, il 35,2 da 3 e il 78,3% dalla lunetta. Non finisce qui. Il dato più eclatante? Con “Choppa” in campo, Cantù ha una differenza canestri di +83, senza di -78. Equilibratore.

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Chappell ha il miglior plus/minus della squadra

Christian Burns: 8

Il suo lavoro è iniziato in estate, quando ottenendo la convocazione per Eurobasket ha acquisito la nazionalità italiana, dando così la possibilità a Cantù di tesserare un altro straniero (slot libero ancora oggi). Per tutto il girone d’andata il suo impegno è stato encomiabile. Un autentico schiacciasassi che lotta su ogni pallone sopperendo così a qualche limite tecnico. I numeri lo premiano: 14,3 punti, 9,6 rimbalzi, 1,3 assist e 1,4 recuperi. Tutto ciò gli frutta un 19,7 di valutazione media: secondo, dietro a Gudaitis di Milano. Nonostante le voci di mercato e gli insistenti corteggiamenti di Bologna e della stessa Milano, il carro armato di Trenton continua a onorare l’impegno preso con i colori biancoblu, sfornando doppie doppie a raffica (9 totali). Dominatore dei tabelloni.

Charles Thomas: 6,5

Fino a due settimane fa si vociferava su un suo (ingiusto) taglio. Oggi è l’eroe della partita di Brindisi, che ha fatto godere ed esultare il popolo canturino. Il suo tiro da 8 metri ha regalato a Cantù delle tanto meritate quanto inaspettate Final Eight. È altrettanto vero però che il suo rapporto con la sua nuova società non era iniziato nel migliore dei modi. Problemi di appartamento prima, di soldi poi, polemiche a non finire. E poi c’è stato il campo, con la fatica ad adeguarsi al metro arbitrale, seguita da problemi fisici. Dopo tutto questo, “Sir Charles” sta iniziando ad esprimere tutto il suo potenziale. 20 punti con Milano, 15 con Capo d’Orlando e 17 con Brindisi. Che il “cavallo pazzo” abbia finalmente iniziato a galoppare dalla parte giusta? Se così fosse, non mettetevi sulla sua strada.

Marco Sodini: 8,5

Tra i lettori c’è sicuramente chi gli darebbe 10 ad occhi chiusi. Scegliamo la cautela, più che altro perché siamo solo a metà stagione e perché i nostri famigerati discorsi sui rimbalzi con lui non sono ancora finiti. Scherzi a parte, il lavoro svolto dall’esordiente coach di Viareggio ha davvero dell’incredibile. Ha iniziato da vice, promettendo che la squadra avrebbe fatto di tutto per meritarsi gli applausi. Ha preso in mano la squadra dopo una sola giornata, la disfatta di Sassari, trasformandola in tempi record da una sicura retrocessa su tutti i ranking, alla sesta forza del campionato. Ha spostato l’attenzione dal polverone mediatico attorno alla società al campo, con i risultati, ma anche mettendoci la faccia. Ha spiegato fisica, musica, letteratura, psicologia, cinema e tanto altro nelle conferenze prepartita. Ma soprattutto ha ridato entusiasmo e serenità ad una città che vuole già in piazza un monumento del suo condottiero. Di secondo lavoro fa il pompiere, spegne gli eccessivi entusiasmi e riporta tutti con i piedi per terra. Lo facciamo anche noi. La stagione è ancora lunga e tutto può succedere. Per ora però, complimenti a lui, ai ragazzi e a chi lavora dietro le quinte, che come Marco Sodini, non ci dimentichiamo di ringraziare.

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Simone Dalla Francesca
Laureato in Linguaggi dei media all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e giocatore di basket per l’Alebbio. Dopo una parentesi a La Gazzetta dello Sport, sono ora un collaboratore de La Provincia di Como.

2 thoughts on “Marco Sodini condottiero, Chappell come Ulisse: pagelle di metà stagione

  1. Totalmente d’accordo coi giudizi.. E in sintonia con la possibile “view” su Thomas da qui in avanti ! Certi canestri possono farti scattar qualcosa.. Occhio a lui ! 👁

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