
Pallacanestro Cantù prossima a tre nuovi acquisti. Certo l’arrivo di Gerry Blakes, vicinissimi Rotnei Clarke e il ritorno di Francesco Quaglia.
Dopo un inizio di mercato scoppiettante, con 4 colpi in rapida successione, il mercato della Pallacanestro Cantù sembrava essersi fermato a contemplare le vicende riguardanti la partecipazione ad una coppa europea. In queste ore però, la Red October sembra essere tornata a farsi sentire. Messo a segno il colpo Gerry Blakes (manca l’ufficialità ma l’agente conferma) e, stando ai rumors, molto vicini gli ingaggi di Rotnei Clarke e Francesco Quaglia.
Gerry Blakes, attaccante di razza
Partiamo dal colpo certo. Gerry Blakes è una guardia di 193cm per 88kg. È nato a Inglewood, California, il 16 novembre 1993 e ha giocato in Svezia l’ultima stagione, chiudendo con 16 punti, 7 rimbalzi, 3 assist e un recupero di media. Buona anche la carriera collegiale ad Arizona State, dove ha fatto registare 11 punti, 5 rimbalzi, 2 assist e un recupero a serata nella stagione da senior.

Punti e rimbalzi a volontà, in un campionato sicuramente non eccellente, ma che ci dicono molto sulle sue caratteristiche. Attaccante di razza, che ha tirato con oltre il 51% dal campo, quasi il 34% da 3 e l’84% dalla lunetta. Poco per la verità l’utilizzo del tiro da tre punti, nonostante l’ottima percentuale, con sole 37 triple mandate a bersaglio in 40 partite giocate. La sua muscolatura ed energia nell’aggredire il ferro lo rendono pericoloso dentro l’area e a rimbalzo d’attacco, da cui sa trarre punti preziosi.
Viste le doti fisiche potremmo vederlo come guardia, ma anche come ala piccola in un quintetto small ball accanto a Frank Gaines e al playmaker titolare.
Play titolare: Rotnei Clarke?
Si dice nel calcio che quando un avversario ti fa sempre gol, forse è il caso di comprarlo, e chissà che questa filosofia non venga adottata anche da Gerasimenko, che pare in trattativa avanzata con l’ex Pesaro Rotnei Clarke.
Playmaker classe ’89, 183cm per 83kg, è uno dei principali artefici delle salvezze della VL nelle ultime due stagioni. In entrambi i casi è arrivato in corso d’opera, adattandosi presto, prendendo sulle spalle la squadra e centrando l’obiettivo. 8 partite nel 2017, con 19,5 punti, 3 rimbalzi e 2,9 assist, tirando con percentuali irreali; 68% da 2, 46% da 3 e quasi il 97% dalla lunetta. Leggermente inferiori le cifre del 2018: 17,5 punti, 3,4 rimbalzi, 3 assist con il 44,6% da 2, il 36,5% da 3 e l’88% ai tiri liberi.

Impressionante nell’unico scontro diretto contro Cantù, in cui mise a segno 29 punti con 7 su 11 da 3 punti.
E ora? Il punto della situazione
Qualora all’acquisto certo di Gerry Blakes seguisse quello di Clarke il pacchetto stranieri sarebbe completo. O forse no. Sulla carta, con la formula del 6+6 e Clarke, Blakes, Gaines, Calhoun, Davis e Udanoh sotto contratto, gli slot per gli stranieri sarebbero esauriti. Non è da escludere però che possa essere tesserato un settimo straniero da schierare in coppa e da far ruotare in campionato, dando la possibilità a tutti di riposarsi a turno.
Una mossa che parrebbe più che necessaria, visto il doppio impegno e i pochi italiani di livello rimasti sul mercato e parecchio fuori budget. Ci rifiutiamo inoltre di credere che sia possibile affrontare l’intera stagione con i soli Davis e Udanoh come lunghi, con Francesco Quaglia come principale cambio. Con l’ingaggio di Clarke, l’ipotesi dei 7 stranieri ci sembra essere la più logica, a meno che non ci sia già una trattativa ben avviata con un altro lungo italiano in grado di dare diversi minuti. Un italiano di cui, francamente, non sapremmo ipotizzare un nome.





