
A distanza di due anni, la discussa avventura alla guida di Cantù per Gerasimenko è prossima al capolinea. Intanto oggi arriva la Com.te.c.
Era esattamente il 6 novembre del 2015, quando l’allora Presidente della Pallacanestro Cantù Anna Cremascoli, “sconvolse” il mondo della palla a spicchi brianzola annunciando alla stampa un cambiamento epocale all’interna di essa. La maggioranze delle quote, infatti, furono rilevate da Dmitrji Gerasimenko. Un uomo nuovo per l’ambiente, per di più straniero, russo (di origini ucraine) per la precisione. Ovvero una cosa mai accaduta prima di allora, in circa ottant’anni di pagine e pagine scritte nella storia del basket, nazionale e internazionale.
Un’opportunità definita irrinunciabile, dalla stessa Cremascoli ma anche dai soci Antonio Munafò, Sergio Paparelli e dall’ex Presidente di Tic Andrea Mauri, per un progetto ambizioso. Molti tifosi canturini iniziarono perciò a sognare, soprattutto a fronte delle dichiarazioni del patron russo di voler riportare il club in alto, sia in Italia che in Europa. Poi però gradualmente, il pubblico brianzolo iniziò a cambiare opinione. Conseguenza di una realtà fatta dapprima di rapporti conflittuali con i vari allenatori che si sono succeduti, poi con le porte continuamente girevoli alla voce “parco giocatori”. Non certo abitudini a queste latitudini. Addirittura la stagione 2016/17, la prima totalmente a guida russa, prese il via con il debellamento dello staff italiano, per fare spazio a quello con marchio est. Troppo, per il popolo biancoblu, anche se fortunatamente poi cominciò un processo per convincerlo a ritornare sui propri passi.

Nel frattempo la squadra, sul campo, continua a stentare nei risultati. Così come l’anno prima. Neppure un “santone” come Carlo Recalcati riesce nel miracolo, arriva un’altra risicata salvezza. L’estate non porta consiglio, tutt’altro. Sancisce la conclusione anticipata del rapporto tra la Pallacanestro Cantù e lo stesso “Charlie”. La panchina viene assegnata al fido Kirill Bolshakov, è la goccia che farà traboccare il vaso insieme alla curiosa quanto controproducente campagna abbonamenti. Che fa esplodere la contestazione dei tifosi biancoblu, guidati dagli Eagles. Il 6 ottobre viene indetta una conferenza stampa, per indire come nuovo capo allenatore Marco Sodini. Ma il messaggio più importante, lanciato in modo “sibillino” dalla moglie di Gerasimenko (e probabilmente colto da pochi allora) è che la società è in vendita.

La rivoluzione d’ottobre, insomma. O forse partita anche prima. Bene o male lo stesso mese che servì a Dmitrji Gerasimenko due anni prima per mettere solide radici all’interno del club. Tu chiamale se vuoi, coincidenze. O forse no. Con una gestione economica/finanziaria che parrebbe stia lasciando diversi buchi. Ma che, secondo alcuni “maligni”, è anche servita per coprire un certo disavanzo della gestione precedente. Nel frattempo però l’intenzione del russo è quella di voler mantenere fede agli stipendi concordati coi giocatori. Di alcuni o di tutti, americani e italiani, lo potrà appurare oggi la Com.te.c.. E chissà, magari una situazione destinata a ripetersi ancora più volte nel futuro. Visto che la famosa assemblea del 6 novembre che doveva sancire le dimissioni da Presidente di Irina Gerasimenko si è conclusa con un nulla di fatto, o meglio, non è proprio iniziata (mancanza quorum). E la prossima sarà in programma non prima dell’inizio di dicembre. O vuoi perché, le prime richieste per la cessione dei propri giocatori, siano state rispedite al mittente. Alla faccia del buy-out. Per ora quindi, il “giocattolino”, resta nelle sue mani. Per la felicità dei suoi sostenitori o per la disperazione dei suoi detrattori. Ai tifosi canturini non resta che provare ad osservare il tramonto, con la speranza di poter scorgere un futuro il più possibile roseo..






Non avete proprio un cazzo da scrivere…
Caro Carlo, ci spiace constatare che il tempo dedicato alle realtà del nostro territorio possa essere considerato buttato via. Per noi non è così. E mi creda, lo pensano anche le stesse società con cui abbiamo, con tutte, un ottimo rapporto. Saluti