
Alla vigilia delle Final Eight di Coppa Italia proviamo a stilare un ranking delle partecipanti. Per la Red October, ancora incerottata, la vittoria è esserci. Per l’occasione nuova maglia e partnership con Mia.
Manca pochissimo all’inizio delle Final Eight di Coppa Italia 2018, che scatteranno al Mandela Forum di Firenze, domani, giovedì 15 febbraio alle ore 18, con i primi quarti di finale. Si comincia con la Sidigas Avellino di Pino Sacripanti, impegnata contro la Vanoli Cremona, mentre alle 20.45 toccherà a Venezia e Torino contendersi un pass per la semifinale. La Red October Mia Cantù scenderà in campo venerdì alle 18 nell’attesissimo derby contro la favorita Milano. Chiude il programma Brescia-Bologna.
Ci siamo divertiti a stilare un ranking delle 8 squadre presenti a Firenze, tenendo conto della qualità del roster, del momento di forma, ma anche della capacità di vincere partite da dentro e fuori. Compito difficile, visto il grande equilibrio del nostro campionato, pertanto siamo pronti ad essere smentiti dai verdetti del campo.
8- FIAT TORINO
La Fiat Torino ha chiuso il girone d’andata al quinto posto sotto la guida di Luca Banchi, con 10 vittorie e 5 sconfitte. Poi la rivoluzione. Banchi si dimette per “divergenze con la società”. Recalcati guida la squadra un paio di partite e poi si fa da parte a sua volta. Risultato? 3 sconfitte nelle prime 4 di ritorno. La Fiat intraprende una campagna acquisti in corso d’opera degna del miglior Gerasimenko e si ritrova in un mese ad avere 10 stranieri a roster (Garrett, Vujacic, Stephens, Patterson, Washington, Jones, Mbakwe, Boungou Colo, Blue e Pelle). Difficile prevedere chi andrà in campo sotto la guida dell’esordiente Paolo Galbiati. Ciò che è certo è che la rivoluzione non aiuta a vincere le partite almeno nel breve periodo. Servirà qualche settimana di rodaggio per raggiungere l’intesa e iniziare ad esprimere il proprio potenziale. La sfida con Venezia, poi, è senz’altro proibitiva.
7- RED OCTOBER MIA CANTÙ
La vera vittoria è esserci. Per prima cosa perché visti i problemi societari che hanno caratterizzato i primi mesi, non era certa la sopravvivenza della Pallacanestro Cantù. In secondo luogo, diverse testate in pre-stagione davano la Red October come principale candidata alla retrocessione. Pazzia, guardando il livello dei primi 7 della rotazione, ma il polverone esterno avrebbe potuto influenzare e non poco le prestazioni in campo. Sodini e i suoi ragazzi sono stati bravi a trovare pace tra le mura della palestra e agguantare una qualificazione che mancava da diverse stagioni. Tuttavia quella che si presenta alle Final Eight è una squadra monca e in pessima forma. Out la stella Randy Culpepper, da valutare le condizioni di Crosariol. Non è arrivato neppure il tanto atteso rinforzo, pertanto, come nella sconfitta con Trento, serviranno gli straordinari da parte di tutti. Per l’occasione, Cantù ha presentato una nuova collaborazione con Mia, che sarà title sponsor durante la manifestazione. Speciale anche la maglia, in nero e oro, ispirata alle venature del legno, uno dei simboli della Brianza.

6- SEGAFREDO BOLOGNA
La Virtus Bologna, dopo un avvio altalenante, sembra aver trovato la compattezza necessaria per esprimersi al massimo. Le V nere hanno vinto 7 delle ultime 9 partite, arrendendosi solo sui difficili campi di Avellino e Sassari. Meriterebbe certamente una posizione migliore nel nostro ranking, se non fosse per il fatto che alle Final Eight non ci sarà Pietro Aradori. La lesione di primo grado ai flessori della coscia sinistra lo terrà lontano dal parquet del Mandela Forum. Non al massimo anche Stefano Gentile per un trauma al polso destro. Le sorti della squadra dipenderanno moltissimo dal fratello Alessandro e dalla sua vena realizzativa. La sfida contro una Germani Brescia in calo non è proibitiva, ma la buona difesa di David Moss sul figlio di Nando potrebbe inceppare l’attacco bolognese.
5- VANOLI CREMONA
La Vanoli Cremona 2017/2018 è l’ennesimo miracolo targato Meo Sacchetti. Retrocessa e ripescata in estate, avrebbe dovuto, sulla carta, puntare alla salvezza. L’esperienza dei cugini Diener e gli innesti di Johnson-Odom e Fontecchio hanno spinto la squadra nelle prime 8 del campionato e all’inaspettata Final Eight di Coppa Italia. Nonostante arrivi da due sconfitte consecutive, la Vanoli potrebbe essere la vera mina vagante della competizione. Drake Diener ha il vizio di segnare tiri pesanti, DJO è un realizzatore di razza e coach Sacchetti ci ha abituato a successi inaspettati in questa manifestazione (vinta sulla panchina di Sassari nel 2014 e nel 2015). Da non dimenticare che, alla decima giornata, ha rifilato un +13 proprio alla sua avversaria Avellino.
4- GERMANI BRESCIA
La dominatrice della prima metà di campionato sta attraversando un periodo di leggera flessione. Nelle ultime due giornate ha perso in casa contro una buona Trento e ha rimediato un -28 (100-72) sul campo di una Varese priva di Cameron Wells. Primi campanelli d’allarme dunque, per una formazione che sta comunque vivendo un bellissimo sogno. Fondata nel 2009, la Leonessa Brescia è solo alla seconda stagione in serie A della propria breve storia. La partecipazione alle Final Eight e l’attuale -2 dalla vetta vanno oltre le più rosee previsioni. Diretti dall’intelligenza di Luca Vitali e spinti dall’entusiasmo di una città in festa proveranno a portare a casa il primo storico trofeo.

3- SIDIGAS AVELLINO
Delle tre squadre in vetta alla classifica è probabilmente quella con la panchina più corta e, forse, quella con il percorso più insidioso verso la finale. Arriva da due vittorie convincenti e ha in Jason Rich l’uomo capace di risolvere le partite. I vari Leunen, Filloy e Fesenko sono giocatori esperti, che possono realizzare giocate decisive. Nel girone d’andata ha avuto la meglio sia su Venezia sia su Milano. Vittoriosa nel 2008 e finalista due anni fa, si giocherà senz’altro le proprie carte per portare in Irpinia il secondo titolo della propria storia.
2- UMANA REYER VENEZIA
Viene da 3 vittorie consecutive, 6 nelle ultime 7 gare (sconfitta solo da una Varese in forma strepitosa). L’aggiunta di Austin Daye non ha ancora prodotto frutti, ma il figlio di Darren è un realizzatore di razza e potrebbe rivelarsi una carta vincente alle Final Eight. Rimanendo in tema di realizzatori, Haynes e Johnson sanno risolvere le partite con giocate individuali, Bramos è un professore dalla mano morbidissima, Peric e Watt sono in un buonissimo momento. La Reyer ha un pessimo rapporto con la Coppa Italia, dove negli ultimi anni è sempre stata eliminata al primo turno. Riuscirà a spezzare la maledizione al Mandela Forum e ad andare fino in fondo?

1-EA7 MILANO
Costruita per vincere tutto, almeno in Italia, e vincitrice del trofeo nelle ultime due edizioni. Ha sotto contratto 14 giocatori in grado di dire la loro sul palcoscenico europeo oltre che ex giocatori NBA come Goudelock e Kuzminskas. Il percorso verso la finale non è così tortuoso, sebbene si sia classificata come terza. Ai quarti incontrerà Cantù, la squadra con il roster più corto, e in semifinale la vincente di Brescia-Bologna, che appaiono meno in palla delle più quotate Venezia e Avellino. La stagione ha dimostrato come, sulla partita secca, l’Olimpia non sia imbattibile. Va considerato però il doppio impegno campionato-Eurolega, la stanchezza per i lunghi viaggi, la mancanza di concentrazione che si può verificare in partite non fondamentali, in cui si hanno i favori del pronostico. Ora si deve vincere, ora ci si gioca un trofeo, e difficilmente Milano sottovaluterà le partite.