Derby’s countdown: MIA Cantù-Openjobmetis Varese 72-85

Derby
[ethereumads]

Analizziamo i momenti clou della partita con il countdown del derby.Varese torna a vincere in trasferta dopo oltre 10 anni.

 
 
 
 
 

10 I punti segnati da entrambi i centri della Openjobmetis, Anosike e Pelle. Nell’area canturina, specie dopo situazioni di pick’n roll, si aprono spesso e volentieri incredibili voragini che i due pivot non possono non sfruttare, in particolare Anosike (che si conferma miglior rimbalzista della lega catturando 13 carambole). Anche Pelle ha un ottimo impatto sotto le plance, dove fa valere tutta la sua verticalità e potenza atletica. Twin Towers.

9 Il voto che diamo ad Attilio Caja e all’impensabile, vertiginosa risalita della sua Openjobmetis in classifica. Sesta vittoria consecutiva per Varese, rivitalizzata dal 55enne coach pavese, il quale ha centrato l’obbiettivo salvezza con 5 giornate d’anticipo, cosa tutt’altro che scontata e facile considerando la classifica di Varese al momento dell’addio di coach Moretti… Ora la squadra, grazie alla sua esperienza ed estrema conoscenza del campionato italiano, ha trovato la giusta quadratura e sembra voler tentare anche un impronosticabile assalto ai playoff. From zero to hero.

Derby
Attilio Caja, allenatore della Openjobmetis Varese, vincitrice del derby

8 I tiri da 2 punti (su 14 tentativi) segnati da Christian Eyenga, che aggiunge anche un 2/3 dalla lunga distanza e un 3/3 dalla linea della carità, cifre che lo hanno reso il miglior marcatore del match con 25 punti (suo high stagionale). Noto soprattutto per le sue escursioni ad alta quota nei pressi del ferro, Air Congo ha dimostrato il perchè del suo passato NBA a Cleveland e Los Angeles (sponda Lakers) sfoderando una prestazione totale nel ruolo di ala: tagli senza palla, tiro da fuori, difesa, stoppate, rimbalzi, conclusioni al ferro, assist… Nemmeno un eccellente difensore come Tremmell Darden è riuscito a contenerlo. Debordante.

Derby
Christian Eyenga tira sopra Alex Acker nel derby Cantù-Varese

7 Gli assist inanellati da Eric Maynor, che nonostante la mostruosa prestazione del sopracitato Eyenga, è stato ancor più determinante per la squadra biancorossa per la vittoria di questo derby. Così come il congolese, anche il playmaker ex Oklahoma City Thunder e Utah Jazz ha dimostrato gran parte del suo potenziale nella sfida contro la MIA Cantù: oltre alle già citate assistenze, 24 punti (9/14 da 2 punti) 5 rimbalzi, 5 falli subiti e solo una palla persa in 33 minuti di impiego di disarmante lucidità; bravissimo a servire i compagni con i tempi giusti e a scardinare la difesa canturina tra pick’n roll e serpentine spesso mortifere per i padroni di casa. All’andata ne mise 32 ma non bastarono; questa volta l’Incantatore ha lasciato il segno.

6 Le palle perse da Dowdell, sulle 10 di squadra della MIA. Maynor stravince la sfida tra maghi, ridicolizzando il play canturino in difesa e lasciandogli la possibilità di prendersi il tiro da fuori in attacco (scelta vincente visti gli scarsi risultati, 1/6 da 3 punti). Zab prova a rifarsi attaccando il canestro e andando spalle a canestro in post basso, dove ha gioco più facile sul più esile Maynor (6/10 da 2), ma i 15 punti segnati non devono ingannare: la sua partita è stata, al contrario di quella del numero 3 varesino, a dir poco confusionaria. No good.

Derby
Dowdell attacca contrastato da D. Johnson. Derby da dimenticare per il numero 22 canturino

5 I tiri dal campo presi da David Cournooh in 30 minuti di impiego. In una serata dove Dowdell, Acker, Pilepic e gli altri esterni canturini sono stati imprecisi al tiro, avrebbe dovuto prendere più iniziative. Tende a defilarsi, a nascondersi, quando invece ha già dimostrato nelle scorse uscite di poter essere un leader. Non è stato intraprendente e aggressivo come in altre occasioni, anche in difesa. Gli si chiede maggiore continuità, il famoso salto di qualità, come si dice in gergo. Dajè David!

4 I punti segnati da un Francesco Quaglia che, seppur abbia calcato il parquet solamente per 6 minuti, ha fatto vedere una grinta leonina, tanta fame a rimbalzo e buone cose in attacco. Suo il canestro del -5 Cantù nel terzo quarto, che ha costretto Caja al timeout per evitare che il clima del PalaDesio diventasse rovente. Limitato da un colpo al naso (già rotto) nella prima frazione, voleva restare in campo e rifiutare la sostituzione impostagli da Recalcati. Insomma, non solo Parrillo: anche Ciccio Quaglia è ufficialmente uno degli idoli del pubblico di fede bianco-blu. Stoico.

3 Le bombe mandate a bersaglio (su altrettanti tentativi) da JaJuan Johnson, autore di 19 punti. Vince sorprendentemente la sfida nelle triple con l’omonimo specialista avversario (Dominique, 10 punti con 2/6 dalla lunga distanza). Parte fortissimo il lungo canturino nel primo quarto, ma cala col passare dei minuti e si risveglia quando ormai il derby è compromesso. Le cifre sono discrete (anche se i 4 rimbalzi sono pochini per una piovra come Triple J) ma la punta di diamante della squadra di Recalcati non aveva gli occhi della tigre che gli abbiamo visto avere tante volte quest’anno. Che sia sintomo di un lieve calo fisico, che sarebbe anche legittimo sul finire di una stagione eccellente quale quella da lui disputata finora? Probabile, ma ci aspettiamo comunque uno sprint finale di JJ nelle prossime partite.

2 Le sconfitte di fila della MIA Cantù, la prima in casa sotto la gestione Recalcati, che in sala stampa ha dichiarato di essere molto dispiaciuto specie per i tifosi, che si aspettavano di più dalla squadra per questo derby. Grandi meriti indubbiamente a Varese, che ha imbrigliato l’attacco della MIA, la quale però è parsa poco determinata e affamata rispetto alla squadra ospite, specie nel secondo tempo. Per quanto riguarda le rotazioni, curioso come Charlie, sin dai primissimi minuti, abbia ruotato pressochè tutti i suoi uomini e strana, invece, la gestione nel finale di un Dowdell lasciato in campo probabilmente troppo tempo a pasticciare e di un Darden inserito nell’ultimo periodo sul -16… Da elogiare, invece, l’esperimento nel terzo quarto di un quintetto senza play con Acker, Parrillo, Darden, Callahan e Quaglia che ha permesso a Cantù di riavvicinarsi per un attimo a Varese, prima che quest’ultima piazzasse poi l’allungo decisivo.

derby
Carlo Recalcati durante il derby Cantù-Varese

1 La valutazuone di Kristjan Kangur in 26 minuti di utilizzo. Giocatore di intelligenza sopraffina l’estone ex Milano e Siena, uno di quei rari professionisti che non gioca per le statistiche personali ma solo per il bene della squadra. Si vede poco in campo, ma si fa sentire eccome. Gli anni passano per tutti, ma per questi giocatori di classe un po’ più lentamente. Equilibratore e ago della bilancia, come testimonia il suo +17 di plus/minus.

0 Alla decisione dell’Osservatorio di vietare la vendita dei tagliandi del derby non solo ai residenti presso la provincia di Varese, ma addirittura a tutte le altre province (esclusa naturalmente quella di Como). Si è scelta, al solito, la strada più comoda, ma non per questo la migliore dal nostro punto di vista. Un derby non è spettacolo ed emozioni solamente in campo, ma anche sugli spalti e, pertanto, con questo provvedimento, il derby ha perso buona parte della sua essenza. Inoltre, decisioni del genere non aiutano certamente a diffondere e a far crescere la pallacanestro italiana.

derby
La curva Eagles durante il derby, contraria alla decisione dell’osservatorio

Le parole di Caja a fine partita con il video della Pallacanestro Varese

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Filippo Stasi
Studente di Linguaggi dei media all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e giocatore di basket presso Basket Senna. Tifoso canturino e dei Los Angeles Lakers, il suo idolo sportivo è Kobe Bryant. Fa della pallacanestro la sua "religione" e sogna di lavorare nell'ambito cestistico, magari come giornalista.

3 thoughts on “Derby’s countdown: MIA Cantù-Openjobmetis Varese 72-85

  1. in attacco palla ferma..troppe penetrazioni e zero circolazione per tiri da fuori..contro saltatori/stoppatori come Eyenga, Pelle e Anosike non te lo puoi permettere..

  2. Vero, va detto che Varese ha preparato un bel piano partita difensivo e in attacco ci ha massacrato con il pick’n roll e si è mossa benissimo contro la nostra 3-2 (non irresistibile…) peccato ma han meritato assolutamente la vittoria.

Lascia un commento