
Valutiamo le prestazioni dei protagonisti di Cantù-Szolnoki Olaj, partita d’andata del primo turno preliminare di Basketball Champions League.
La tensione per il finale di Cantù-Szolnoki Olaj (qui la cronaca) è ancora viva e il pensiero della gara di ritorno certamente non aiuta a distendersi. Proviamo a farlo allora con il classico giochino delle pagelle, piacevoli da scrivere e da leggere.
Pallacanestro Cantù
Gaines 7: È solo alla seconda partita con la maglia di Cantù, essendo arrivato da una settimana, tuttavia nei momenti delicati dimostra già di poterne diventare il leader. Suoi i canestri che danno il via alla rimonta dopo il -8 iniziale, così come portano la sua firma le triple che nel finale ridanno il vantaggio alla Red October. Top scorer biancoblu con 19 punti, frutto di un ottimo 5/8 da 3. Se cerchiamo l’MVP di Cantù-Szolnoki Olaj il suo nome è probabilmente il più accreditato.
Mitchell 5,5: Serata da dimenticare per l’ex giocatore di Trento e Sassari che sembra aver mandato in campo il suo gemello scarso. È la copia sbiadita di quello che aveva esaltato il pubblico della semifinale del Trofeo Lombardia a suon di canestri e giocate spettacolari. Solo 5 punti, arrivati con canestri molto belli, ma con il 20% dal campo. I 6 rimbalzi e 3 assist salvano una prova incolore, aggravata anche da 3 perse e 5 falli che lo costringono ad abbandonare la gara prematuramente. Domani servirà tutt’altro Mitchell.
Calhoun 6: Dà l’impressione di essere il più disciplinato tra gli esterni americani, il che finisce per lasciarlo in ombra in una squadra che per ora non si passa la palla più di tanto. I 9 punti, 3 assist e 3 rimbalzi, ma soprattutto il -6 con lui in campo, non rendono giustizia ad un giocatore che comunque si sbatte su entrambe le metà campo.
Blakes 6,5: Ogni volta che scende in campo, la sensazione è che si sia messo la colla sulle mani. Soprattutto quando Gaines rifiata tende a giocare 1vs5 concludendo a canestro senza coinvolgere i compagni. Poi però succede che, guardando i tabellini, nessuno ha fatto più assist di lui (5), le percentuali nonostante le forzature sono buone e i 16 punti (alcuni parecchio importanti) un bottino interessante. Sicuramente acerbo e tatticamente da rivedere, ma quando segna ha ragione lui.
Udanoh 7: Gioca con un vistoso tutore al ginocchio dolorante, ma pare scordarsene appena entra in campo. Subito un paio di penetrazioni al ferro più da esterno che da lungo e presenza sotto i tabelloni. Sfiora la doppia doppia con 9 punti e 12 rimbalzi, vola sopra il ferro per 2 stoppate e sforna un paio di assist tra cui un cioccolatino per Davis che prende la linea di fondo e schiaccia a due mani. Chiude con la valutazione più alta di Cantù (20) e dimostra con l’energia il motivo per cui è capitano.
Parrillo SV: Ci spiace, ma i 4.50 minuti sul parquet sono pochi per esprimere un giudizio. Peccato, perché il suo impegno è sempre lodevole e in questi preliminari di Basketball Champions League potrebbe essere utile.
Davis 6: Non il Davis esplosivo e straripante del precampionato. Forse paga un po’ di emozione per l’esordio, data la giovane età, certamente subisce fisicamente i chili e i centimetri dei lunghi avversari. La prova è comunque buona: 11 punti e 6 rimbalzi.
Tavernari 5,5: Non emerge nei 14 minuti di impiego. Prende un solo tiro, corto, poi in attacco non ha mai palloni giocabili. Di buono ci sono 3 rimbalzi e il miglior plus/minus della squadra (6). Per qualificarsi alla Champions serve però qualcosina in più.

Szolnoki Olaj
Rowsey 5: Un’insufficienza frutto soprattutto dell’imprecisione al tiro. Chiude 1/8 dal campo, sbagliando anche qualche tiro aperto che potrebbe girare la partita. Per il resto crea per i compagni, ma non incide fino in fondo.
Airlington 6: Non si nota perchè non fa praticamente mai canestro, ma dietro le quinte è pura sostanza. 4 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi e il miglior plus/minus della gara (+8).
Andric 6,5: Limitato un po’ dai falli e un po’ da una condizione fisica non eccellente, è comunque una costante spina nel fianco della difesa canturina. Fisicamente e tecnicamente è superiore ai lunghi brianzoli e costringe la difesa ad aiuti e falli. È tra gli artefici della rimonta ungherese dell’ultimo quarto. 12 punti in 18 minuti non sono per niente male.
Murphy 6+: Segna qualche canestro piuttosto facile, poi fa legna soprattutto a rimbalzo offensivo (4 palloni catturati in attacco sui 5 totali).
Vojvoda 7+: Miglior realizzatore di Cantù-Szolnoki Olaj con 22 punti e migliore per valutazione (21). Segna in tutti i modi possibili e immaginabili e guida la squadra nella metà campo offensiva. Aggiunge 5 rimbalzi e 4 assist per una prova completa, macchiata solo parzialmente da 3 palle perse.

Kovacs SV: Manciata di minuti senza nulla da segnalare.
Benke 6,5: Gioca più di 20 minuti senza prendersi un tiro, poi nel momento importante si alza da 3 e realizza un canestro che può cambiare le sorti della gara. Giocatore ordinato che lavora per la squadra come dimostrano 6 rimbalzi, 2 assist e 2 rubate.
Toth 4,5: MVP, ma della Red October. Se Cantù-Szolnoki Olaj termina con una vittoria brianzola lo si deve in parte ai suoi numerosi errori. Litiga con i ferri quasi fosse un lungo del CSI e sbaglia soprattutto due pesantissimi liberi nel finale. Se 0/3 dal campo e 1/6 dalla lunetta non bastano per descrivere la sua gara, possono farlo il -7 di valutazione e il -17 di plus/minus, che in 17 minuti di una partita combattuta fa quantomeno pensare.
Milosevic 7-: Il suo 6/18 dal campo grazia Cantù e rovina una prova di grande sostanza. 17 punti di cui 9 pesantissimi nell’ultimo quarto, impreziositi da 3 rimbalzi e 4 assist.





