
Le pagelle di Cantù-Pesaro, partita delicata per entrambe le società: la prima a rischio scomparsa, la seconda a caccia di punti importanti.
Cantù-Pesaro non era una partita come le altre. La situazione finanziaria dei brianzoli è chiara a tutti e la settimana è stata nera per tifosi e giocatori. Giocare in queste condizioni non è facile, neppure per dei professionisti, neanche con tutti i buoni propositi dell’universo. Nelle nostre valutazioni, pertanto, si terrà conto della delicatezza e della particolarità della gara.
Red October Cantù
Gaines 7,5: Dopo qualche partita poco convincente è tornato ad essere quello delle prime uscite, proprio contro la sua ex squadra, nella quale non aveva lasciato il segno. Precisione irreale (per i suoi standard) dalla lunetta 9/9, carattere nella rimonta brianzola. Chiude con 26 punti, 3 rimbalzi e 3 assist.
Mitchell 6,5: Per lui è una giornata doppiamente particolare causa lutto per perdita della nonna. Nonostante tutto Tony è in campo e prova a fare il suo, anche se la palla proprio non entra. Prestazione comunque completa da 11 punti, 6 rimbalzi e 7 assist.
Blakes 6: Il solito Gerry altalenante. La faccia è quella giusta, l’impegno c’è, ma l’impressione è che sia ancora un po’ acerbo. In difesa perde un paio di volte Blackmon e viene punito. Non male comunque i 7 punti e 4 assist.
Udanoh 8: Aveva promesso di dare tutto “con il fuoco addosso” ed è stato di parola. Il capitano è ovunque da subito, anche quando la squadra fatica in avvio. I numeri parlano da soli: 24 punti con l’80% al tiro, 13 rimbalzi di cui 7 offensivi, 3 recuperi, 3 assist, una stoppata e 36 di valutazione. Si può sindacare sulla difesa su McCree, ma c’è anche tanta bravura del pesarese. Un grande giocatore, un grande uomo, con un cuore che fa provincia.
Davis 5,5: Leggermente meglio delle ultime prove, alterna cose buone ad ingenuità nei minuti decisivi.
Tassone 6: Per mezzi tecnici e atletici probabilmente non è da Serie A, ma per cuore e attributi ci sta benissimo. 5 punti, 3 recuperi, +8 con lui in campo, segno che ha dato tutto quello che aveva.
Quaglia SV: 1 minuto senza toccare la palla.
Jefferson 6-: Per gran parte di Cantù-Pesaro sorge spontanea la domanda “chi sei tu e cosa ne hai fatto di Davon Jefferson?”. Molle e impreciso, lontano parente del giocatore che ha cambiato passo a Cantù con il suo arrivo. Sfiora comunque la doppia doppia e a tratti mostra di provarci, come quando vola sopra i giornalisti per tenere vivo un pallone.
Tavernari SV: 2 minuti, tempo per un fallo e una persa.
Pashutin 6,5: Tenere tutti uniti in questi momenti non è mai facile e a tratti Cantù è parsa più squadra del solito, condividendo anche meglio la palla.

VL Pesaro
Blackmon 8: Chirurgico al tiro, utile anche negli altri fondamentali. È la stella offensiva della VL Pesaro e lo testimoniano i 27 punti. Sta in campo 40 minuti senza perdere lucidità. Un fattore.
McCree 8: Top scorer di Cantù-Pesaro con 31 punti, arrivati soprattutto dall’arco dei 6,75 (con un paio di magie) e a cronometro fermo. Si dimostra versatile e completo, bravo a giostrare entrambi i ruoli di ala. Nei momenti in cui Cantù sembra poter piazzare un break c’è sempre il suo zampino.
Artis 6,5: Non è un fenomeno ma il suo compito lo fa. Segna 9 punti (tutti nella prima parte di gara), cattura 6 rimbalzi e smazza 4 assist.
Murray 5: Un fantasma in campo. L’unico acquisto sbagliato da Pesaro quest’estate.
Conti SV: 4 minuti di nulla.
Ancellotti SV: 5 minuti senza incidere
Monaldi 5: Segna una tripla, ma riesce anche a perdere 4 palloni in 11 minuti
Shashkov 6: Classe 2000, prospetto interessantissimo. Deve imparare, ma sa stare in campo eccome.
Mockevicius 7: Stravince l’attesa sfida con Jefferson e si dimostra ancora una volta una macchina da doppia doppia: 12 punti e 15 rimbalzi.
Galli 7: Qualcuno ha da ridire sull’abbigliamento che potrebbe costargli un mezzo voto in meno, ma la verità è che a Pesaro, con un budget ridotto, stanno facendo un gran lavoro. Acquisti azzeccati e ora ben orchestrati dal coach. Non proprio disponibile in conferenza, quando non è propriamente gentile su una domanda sulle palle perse della squadra.






