Paolo Porro: “Inizio di stagione non perfetto, ma sono fiducioso”

Paolo Porro
[ethereumads]

Comasco, classe 1975, ed una vita trascorsa con un volante in mano. A tutti coloro che masticano un pò di rally “nostrani” il nome di Paolo Porro dirà tutto fuorché qualcosa di non familiare.

Dopo l’inizio di stagione del Campionato Italiano Wrc, in cui il driver comasco milita anche quest’anno, ci siamo fatti raccontare le impressioni di Paolo Porro su queste prime due gare. Un epilogo agrodolce, considerando il sesto posto del Mille Miglia ed il podio del Salento:

“Si, il bilancio possiamo considerarlo un 50/50 perchè al Mille Miglia siamo stati un po’ sfortunati, abbiamo avuto alcuni problemi alla macchina e siamo stati anche colpiti da una foratura, e quindi abbiamo subito questo ritardo. In Salento invece siamo riusciti ad imporre un bel ritmo e non siamo arrivati così distanti da Albertini. Perciò in ottica della prossima gara, il Rally della Marca, sono abbastanza fiducioso.”

La tua militanza nel Campionato Italiano Wrc possiamo definirla storica, dato che corri sin da quando è stato istituito. Che cosa ti spinge ogni stagione a presentarti al via e magari a non provare qualcosa di nuovo?

“Semplicemente perchè per le vetture Wrc è la serie con le gare più belle in Italia, ed è il campionato più importante. Possedendo due Wrc questo è forse l’unica serie che mi permette di riuscire a disputarlo ad un livello così alto di piloti e di macchine, oltre ad essere l’unico a garantirmi il massimo gusto nel correre con queste vetture. Fondamentalmente questo, anche perchè per me è un divertimento ed una passione, quindi se posso divertirmi con macchine al top e piloti forti, tanto meglio.”

Paolo Porro
Paolo Porro impegnato in una prova speciale del Rally di Como della scorsa edizione

Negli ultimi dieci anni hai sempre corso con Wrc targate Ford, in particolare la Fiesta 1.6 e la Focus 2.0. Qual’è dal tuo punto di vista la differenza principale tra queste due macchine?

“Sono vetture completamente differenti una dall’altra perchè, a parte il fatto della diversa cilindrata, hanno una concezione completamente differente. La Focus, oltre ad essere più lunga di passo, era anche molto più elettronica rispetto alla Fiesta. Sono macchine che messe a confronto c’entrano ben poco, tranne il fatto che sono entrambe delle Wrc.”

Parlando di Albertini, il vero mattatore del Campionato Italiano Wrc, credi che possa avere ancora qualche possibilità a livelli più importanti, considerando anche l’assenza di italiani nei rally che contano?

“Sicuramente Stefano di merita di correre campionati come quello italiano assoluto. I problemi sono, come per tutti quanti, i costi ed il tempo; ha un budget che non è immenso e riesce a correre anche grazie ai premi il Campionato Italiano Wrc ma per fare bene ad esempio nel Cir c’è bisogno di test ed una preparazione adatta. Tutte cose che necessitano di un budget più ampio, e questo purtroppo è un aspetto che tocca tanti piloti italiani.”

Paolo Porro
La Ford Focus Wrc, vettura con cui Porro ha corso per diverse stagioni

All’inizio della tua carriera hai corso anche su terra, ottenendo peraltro ottimo risultati. Ti piacerebbe tornarci a correre magari con una Wrc?

“Si, ho fatto qualche gara su terra sia con il trofeo 600 che con la Clio Gruppo A, quando vinsi il campionato nel 2004. La terra è molto bella, però bisogna essere allenati oltre che portati; io ad esempio sono nato agonisticamente parlando sulle strade asfaltate, anche perchè mio padre ha sempre corso gare su fondo catramato. Diciamo che ho rispettato la tradizione, anche se comunque ho avuto modo di correre con una Wrc al Prealpi Trevigiane, divertendomi molto. Mi piacerebbe magari un po’ più avanti, quando non farò un campionato come quello in cui corro attualmente, fare qualche gara su terra.”

Anche perchè con una Wrc deve essere tutto un altro mondo…

“Si è il massimo, soprattutto per la tanta trazione in più rispetto alle altre vetture. Purtroppo però le gare sterrate che si possono correre in Italia sono sempre meno, considerando che non c’è più nemmeno il Raceday. Inoltre sono parecchio lontane, perciò per correre sulla terra bisognerebbe andare all’estero però vedremo cosa mi riserverà il mio futuro agonistico.”

Ringraziando Paolo Porro per la disponibilità concessa, cogliamo l’occasione per augurargli un grande in bocca al lupo per il proseguo della sua stagione.

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Alessio Sambruna
Cresciuto a pane&motori, ho fatto ben presto dell’Autodromo di Monza la mia seconda casa. Fan delle due e quattro ruote, in particolare di rally. Abbino la mia passione per le competizioni motoristiche a quella della scrittura, facendo di esse i miei principali interessi.

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