Hcap, sfortuna e portieri, ostacoli insormontabili

[ethereumads]

Hcap ennesimo weekend da zero punti, ma la squadra dimostra di esserci, solo la fortuna volta le spalle ai leventinesi.

Bollettino Ambrì – Un weekend davvero sfortunato per i ragazzi di Cereda impegnati venerdì nella sfida contro il Bienne mentre questa sera hanno fatto visita alla Swiss Life Arena per giocarsela contro i Zsc Lions. L’Hcap non e’ riuscito ridimensionato a livello di prestazione contro due importanti forze del campionato ma soltanto a livello del punteggio perché ahimè rimane al palo con zero punti e tanti rimpianti.

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Inti Pestoni, protagonista del weekend biancoblu

Dopo la pausa per la Karjala Cup i biancoblù avevano ripreso il passo con due buone prestazioni, la prima in casa con il Kloten e la seconda in trasferta con i Tigers anche se in questo ultimo caso avevano rischiato di gettare al vento una vittoria che era ormai messa in cassaforte. Ma al di là di tutto con lo stesso spirito i biancoblu hanno poi affrontato le due sfide di questo fine settimana.

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Michael Spacek sempre top scorer e a segno con i Lions

Purtroppo a fare la differenza con i Seeläander è stato il loro stesso portiere, ossia Harri Säteri che ha parato di tutto e di più, opponendosi a più riprese con diversi big save sulle iniziative specialmente della linea di Pestoni-Spacek-Chaplik. E quando onestamente ci si trova di fronte un portiere in questo stato di grazia la serata rischia mi prendere una brutta piega.

In fondo così è stato, certamente l’Hcap poteva essere più cinico e concreto però col senno di poi si può dire qualsiasi cosa, le occasioni ci sono state con il portiere praticamente battuto. Non si può rimproverare più di quel tanto ai biancoblu, così come a Juvonen, il quale ha dovuto capitolare in due occasioni sulle incursioni degli ospiti, la prima su Olafsson, la seconda su Brunner.

Lo stesso portiere leventinese ha comunque sia sfoderato ottimi interventi e nonostante il Bienne arrivasse da una striscia negativa di quattro sconfitte consecutive,  il suo potenziale non ne è stato mai scalfito. Certo vincere era fondamentale ma più che altro per muovere una classifica comunque sia corta, dove ogni piccolo dettaglio può diventare più che determinante a livello di graduatoria, ma in fondo le cose dovevano andare così.

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Conz titolare contro i LIons

E un Hcap con la stessa attitudine lo abbiamo visto anche nella sfida con i Lions dove addirittura si è portato sullo 0-2 con Pestoni e Spacek, nel mentre un’altra rete sempre di Pestoni e’ stata annullata per una presunta carica su Hrubec che lascia molto ma molto a desiderare. Ma si sa con le squadre ticinesi gli arbitri hanno sempre “quell’occhio di riguardo in più” che il più delle volte fa la differenza in modo negativo.

Un Hcap che poi col trascorrere del tempo si è fatto recuperare per poi sorpassare definitivamente, incassando ancora una sconfitta questa volta per 4-2. Marcatori Riedi, Hollenstein, Azevedo e Lammikko. Onestamente gli ospiti se la sono giocata quasi alla pari, per quanto i Lions abbiano a disposizione un potenziale enorme, allo stesso tempo hanno seriamente “ballato” con gli uomini di Cereda facendo molta fatica a imbastire l’azione e trovare i giusti spazi per impensierire questa sera un Conz  ritornato titolare e incolpevole sulle reti incassate.

Si dice che la fortuna occorre meritarsela e l’Hcap in fondo non ha demeritato, però le partite di hockey seguono un certo corso e occorre sapere incassare e ripartire lì dove si è finito. Comunque rimane quella consapevolezza di un collettivo  in grado, ma questo l’abbiamo sempre detto, di giocarsela con chiunque. I giocatori stanno ritrovando un buona condizione fisica e soprattutto mentale, gia’ martedì sera con il Losanna alla Gottardo Arena si presenterà l’occasione per poter riscattare questo doppio passo falso. Come sempre non sarà facile ma sarà sicuramente un incontro alla portata dei biancoblu.

Abbiamo visto sicuramente un Hcap molto disciplinato, molto attento che però ha fatto fatica a mantenere un ritmo costante in entrambi gli incontri. Occorre anche tenere conto della forza degli avversari che per quanto non abbiano mantenuto un andamento costante, allo stesso modo erano infarciti di individualità in grado di far girare l’inerzia della partita in qualsiasi momento. In fondo il tuo competitor diventa anche la cartina di tornasole sia delle tue forze, sia dei tuoi pregi ma anche dei difetti.

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Marco Capelli
Dalla magica notte di Davos..La maxi rissa di Ambrì..Il dramma di Schafhauser..La finale con quelli di "Lassù"..Gli olimpionici finlandesi di Torino 2006..i play-out..fino ad oggi con il ritorno ai vertici. Trent'anni di passione nata per gioco, ora sono qui a raccontarla.

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