Hcap quando gli stranieri fanno veramente la differenza

[ethereumads]

Hcap partenza con il botto in un campionato che regalerà sicuramente molta soddisfazione alla truppa di Cereda.

Bollettino Ambrì – Migliore inizio di stagione non poteva esserci per l’Hcap in un fine settimana all’insegna di due vittorie che hanno regalato la bellezza di 5 punti. Un Hcap molto ambizioso che è stato in grado prima di espugnare la Bcf Arena al supplementare per poi annichilire davanti al proprio pubblico al debutto stagionale un Berna che nulla ha potuto di fronte alla prestazione dei levntinesi.

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Heim, sua la rete che ha dato il là alla vittoria in terra burgunda

Mentre nella trasferta in terra burgunda la vecchia guardia, ossia Heim e Bürgler, hanno messo la firma sulla vittoria dando prova di carattere e soprattutto di grande tenuta difensiva, con gli orsi tutto il potenziale della prima linea è venuto alla luce. Praticamente sono andati tutti a segno tranne Isacco Dotti (assist, ndr) perché Heed, Chlapik, Spacek e Valentin Hofer hanno segnato ben quattro delle cinque reti lasciando a Zwerger l’onore dell’1-0.

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Conz intrattabile alla Bcf Arena

Come già anticipato l’Hcap quest’anno si è rifatto completamente il look con il chiaro obiettivo di un posto nelle top six o quantomeno essere in grado di costituire la cosiddetta mina vagante. Perché in queste due gare ha dato dimostrazione di grande solidità difensiva, uno dei tanti talloni d’Achille palesati nella scorsa stagione. Già venerdì sera si è visto quanto questa squadra sia in grado di reggere la forza d’urto dell’avversario come nel secondo periodo dopo l’espulsione di McMilllan per una carica la testa che è costata al canadese 5’ più penalità partita.

E con un’ulteriore inferiorità numerica in cinque contro tre nonostante la rete di Mottet, i leventinesi hanno retto la pressione dei burgundi grazie a un Conz che ha sfornato una prestazione davvero eccellente graziato anche da due ferri, ma quando è stato chiamato in causa ha tirato fuori il meglio del suo repertorio.

Il Gotteron è una squadra molto tosta, era inevitabile che mettesse alle corde l’Hcap che non si è mai sfilacciato, anzi con il trascorrere del tempo ha ripreso in mano la situazione sfiorando a più riprese la rete suggellata con Bürgler in overtime.

Come detto migliore inizio non poteva esserci, tutto questo fa ben sperare per il trascorrere della stagione, la consapevolezza dei propri mezzi è fondamentale per un gruppo nuovo come quello biancoblu. Fondamentale e necessario incamerare fiducia. I nuovi arrivati per quanto nel primo incontro siano rimasti un po’ in sordina, davanti al proprio pubblico hanno fatto vedere di che pasta sono fatti e senza lasciarsi trasportare da facili entusiasmi, l’onore del merito va riconosciuto a Paolo Duca.

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Chalpik e Spacek veri mattatori con il Berna

Che ha veramente costruito una squadra di buon livello, rinforzandola dove era necessario e per la prima volta a distanza di parecchio tempo gli stranieri finalmente hanno fatto la differenza, un aspetto non del tutto trascurabile. Ora il cammino in campionato prevede la sfida sempre alla Gottardo Arena con il Davos dell’ex Michael Fora.

Di sicuro il pubblico non farà mancare il proprio sostegno, infatti ieri sera la pista era completamente colma in ogni ordine di posto, segno evidente di un entusiasmo ritrovato che non può che far bene a tutto l’ambiente. Per nessun avversario sarà facile espugnare la Gottardo Arena e per la dirigenza non può essere che motivo d’orgoglio vedere tanta gente sostenere una squadra che sarà in grado certamente di regalare altre soddisfazioni.

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Luca Cereda può ritenersi soddisfatto dei nuovi arrivi e del lavoro di Paolo Duca

Gli stranieri finalmente hanno garantito un apporto di punti e non solo di esperienza. Con il Berna, Juvonen e’ stato preferito a Conz ma nell’unica rete incassata nulla ha potuto anche perché Simon Moser è stato in grado di indovinare l’angolino lasciando nessuna via di scampo all’estremo difensore biancoblu. Ma l’aspetto fondamentale è, al di là delle reti segnate, la solidità strutturale dell’organico, vero punto di forza e sempre cercata nel corso di questi ultimi anni  da quando Luca Cereda si trova alla transenna.

Giocatori importanti sul quale fare veramente affidamento, Heed e Juvonen hanno preso in mano la situazione riportando equilibri ed esperienza. I risultati si stanno vedendo, senza nulla togliere a tutti coloro che negli anni passati si sono succeduti tra le file dei leventinesi, l’apporto in fase di finalizzazione e’ poi quel qualcosa in più e che completa definitivamente il mosaico.

Anche gli special teams si sono dimostrati efficaci dove protagonisti sono stati Spacek e Chlapik,  veri specialisti del settore e sui quali si faceva parecchio affidamento. Reti e assist sono state la naturale conseguenza di una ottima intesa, di una facilità e velocità di esecuzione che da parecchio tempo non si vedeva in terra leventinese.

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Marco Capelli
Dalla magica notte di Davos..La maxi rissa di Ambrì..Il dramma di Schafhauser..La finale con quelli di "Lassù"..Gli olimpionici finlandesi di Torino 2006..i play-out..fino ad oggi con il ritorno ai vertici. Trent'anni di passione nata per gioco, ora sono qui a raccontarla.

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