Hcap impegno e carattere questa volta non sono bastati

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[ethereumads]

Hcap sconfitto ai rigori nel primo derby stagionale e dal Davos alla Gottardo Arena, qualche errore di troppo è stato fatale.

Bollettino Ambrì – Weekend contrassegnato dal primo derby stagionale in quel di Lugano per i leventinesi. Una serata dove l’Hcap ha saputo impostare bene la sua partita per poi via via calare d’intensità. Lasciando il campo al ritorno dei padroni di casa i quali hanno fatto loro una vittoria più che meritata anche se ai rigori. In ogni caso i leventinesi  hanno saputo imbrigliare bene la manovra del Lugano. Già nel primo periodo si sono portati avanti di ben due reti dando l’impressione di sapere ben controllare la gestione del disco.

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Per Dario Bürgler la classica doppietta dell’ex

La doppietta di Bürgler, la classica dell’ex di turno ha fatto sognare i biancoblu. Ma il Lugano comunque sia ha avuto il merito di rientrare in partita. Impattando un incontro ricco di capovolgimenti su entrambi i versanti. In questi frangenti Kneubüehler è stato il classico ago della bilancia per i biancoblù. Prima per avere realizzato la rete del secondo vantaggio per il 2-3 e poi per una sua leggerezza in fase difensiva che ha favorito il pareggio di Thürkauf. Da qui in poi l’Hcap ha subito troppo e solo un Juvonen in splendida forma ha tenuto in gara i biancoblu.

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Juvonen come sempre eccellente

I supplementari si sono conclusi a reti inviolate e i rigori hanno sorriso ai bianconeri. Unico neo il fatto che l’Hcap abbia fallito tutti i penalty a disposizione. Comunque sia è uscito dalla Corner Arena con un punto dal sapore consolatorio. I ragazzi di Cereda hanno giocato alla loro maniera  e finchè hanno tenuto un ritmo costante il Lugano ha fatto fatica a trovare i giusti spazi e linee di tiro per impensierire Juvonen.

L’unico neo del derby l’errore dell’attaccante numero undici. E se dal derby ci si aspettava un Hcap rinfrancato nonostante la sconfitta, pronto a mettere sul ghiaccio tutto quello che di buono si era visto alla Corner Arena, con il Davos, davanti al pubblico amico è incappato in un brutto scivolone. Di per sé ha fatto anche una discreta partita, però le reti dei grigonesi sono sempre scaturite da qualche errore di troppo. Nella gestione del disco, in particolar nella prima  (Hammerer, ndr) e nella terza (Jurco, ndr).

Mentre in quel di Lugano l’Hcap si era messo nella condizione di essere rincorso, con il Davos ha sempre dovuto rincorrere, recuperando per almeno due volte lo svantaggio. Prima con Kneubüehler e poi con Zaccheo Dotti. Da lì in poi con la rete di Jurco, la classica realizzazione che ha tagliato le gambe, si è capito che forse non sarebbe stata serata. Per i leventinesi  si presenta ora la sfida di martedì sera alla Tissot Arena contro il Bienne. Una squadra dall’elevato tasso tecnico ma che in classifica, numeri alla mano non sta attraversando un buon momento. Comunque ogni partita fa storia a sè.

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Kneubuehler protagonista e sempre a rete in entrambi gli incontri

Focus on: l’Hcap esce con un misero punto da questo weekend, il derby si sa ha una storia tutta sua, mentre con il Davos si poteva fare sicuramente qualcosa di più. Ahimè mettersi nella condizione di dover rincorrere non sempre premia. Abbiamo visto come con il Losanna i biancoblù siano stati in grado di saper recuperare uno svantaggio per ben due volte di due e tre reti. Ma non sempre le cose possono andare nella direzione più consona. Ci vuole anche la fortuna, ci vuole la caparbietà e anche un suicidio tecnico del proprio avversario. Il Davos (anche due ferri colpiti, ndr) di per sé ha fatto un incontro fondamentalmente normale ottimizzando al massimo gli errori che i padroni di casa hanno concesso.

E questa è una lacuna dei biancoblu che ogni tanto concedono. Palesando dei momenti un po’ così dove concedono quel qualcosa di troppo che il più delle volte viene capitalizzato al massimo dai propri avversari. L’uscita dal proprio terzo difensivo a volte risulta troppo macchinoso e impreciso non supportato da una manovra fluida. Un aspetto sul quale si può molto migliorare. Positivo il powerplay che risulta il migliore della Lega e lo abbiamo toccato con mano in quel di Lugano.

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Marco Capelli
Dalla magica notte di Davos..La maxi rissa di Ambrì..Il dramma di Schafhauser..La finale con quelli di "Lassù"..Gli olimpionici finlandesi di Torino 2006..i play-out..fino ad oggi con il ritorno ai vertici. Trent'anni di passione nata per gioco, ora sono qui a raccontarla.

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