Hc Lugano, un passo in avanti e due indietro

[ethereumads]

Hc Lugano non trova continuità, dopo una vittoria arriva sempre una sconfitta, in soli 20 secondi tutto cambia.

Kloten – Non c’è nulla da fare, l’Hc Lugano di Gianinazzi e’ quello che abbiamo visto fino a questa sera. Buone prestazioni in casa, a volte culminate anche con delle vittorie convincenti o roboanti, vedi Rapperswil o Zugo, alle quali non vengono mai date conferme. Nella partita successiva specialmente in trasferta, e anche questa sera dopo una prestazione convincente con l’Ambrì, più che altro dal punto di vista della intensita’, della tensione, della lucidità, i bianconeri hanno dato prova di non essere in grado di fare al momento quello step in più.

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Alatalo, il suo errore pagato a caro prezzo

In fondo con gli aviatori sono partiti anche con il piede giusto, andando in vantaggio con Morini e giocando comunque sia una partita di buon livello per almeno 40 minuti. Dando prova specialmente nel secondo periodo di sapere di creare parecchie occasioni da rete senza però mai concretizzarle, specialmente con Arcobello, Fazzini, Thürkauf. Ma purtroppo la fatalita’ del terzo periodo si e’ palesata in tutta la sua crudeltà con un 1-2 micidiale in soli 20 secondi (Meyer e Faille, dopo l’1-1 di Simic, ndr) che ha indirizzato la partita sulla strada voluta dai padroni di casa. Cancellando quanto di buono fatto nei primi 40’ dai bianconeri.

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Morini ancora a segno dopo la rete nel derby di martedi

Ma la cosa che più fa specie è come è stata incassata la quarta rete di Ang quando ancora c’erano almeno dieci minuti a disposizione per poter raddrizzare l’incontro. Una leggerezza di Alatalo ha aperto il contropiede in shorthand ai padroni di casa senza lasciare scampo a Koskinen. Con il 4-1 la partita è finita definitivamente, le reti di Bennett e ancora Meyer (doppietta, ndr) non hanno inciso sull’esito finale dell’incontro. L’Hc Lugano continua a palesare grandissimi problemi strutturali, di mentalità e anche di tenuta  fisica, la vittoria del derby sicuramente ha fatto bene.

Anche se e’ stato un incontro molto tirato dove i bianconeri pur mantenendo una certa tenuta nell’arco dei 60’ hanno permesso il ritorno in partita degli leventinesi. E anche questa sera nonostante l’approccio sia stato giusto, dove per almeno 40’ hanno gestito l’incontro, alla fine pero’ sono stati sufficienti pochi secondi per rovinare tutto. Geninazzi sta lavorando su una squadra fondamentalmente non sua, che si trascina dei problemi cronici non soltanto da questa stagione ma anche dalla passata. Dei problemi strutturali ai quali probabilmente non ancora è stata trovata soluzione.

Se le individualità ci possono anche essere,  il problema è che tali non fanno un collettivo. Soprattutto se oltre ad avere cambiato un sistema di gioco in corso d’opera, alcuni giocatori palesino evidenti problemi a livello mentale, dando l’idea fondamentalmente di non essere sul pezzo nei momenti cruciali. E non si capisce il perche’ da coloro con maggiore esperienza che dovrebbero essere un punto di riferimento specialmente nelle difficolta’.

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A Koskinen non si puo’ sempre chiedere gli straordinari

A livello difensivo il rientro di Andersson era stato visto come una panacea e in parte lo è anche stato ma una sola persona in un reparto non può risolvere tutti i problemi. La squadra palesa dei momenti di blackout che vengono pagati sempre a caro prezzo e cambiare un sistema di gioco in corso d’opera dove i punti pesano come dei macigni indipendentemente da una vittoria o da una sconfitta è un compito alquanto arduo e delicato.

I giocatori a parole sembrano essere tutti con l’allenatore e nessuno probabilmente a questo punto può pensare il contrario, il problema che poi alla fine a conti fatti i risultati sono questi. Al Kloten da cenerentola del campionato e’ stato sufficiente inanellare cinque vittorie consecutive per risollevare non dico la stagione ma per quantomeno staccarsi dal bassofondo della classifica e posizionarsi in lidi più agevoli.  Ed in fondo questo è quello che manca all’Hc Lugano.

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L’Attacco latita in troppi suoi elementi

Lo abbiamo già ripetuto, continuità che la si ottiene con l’abnegazione e con la voglia di vincere. E’ brutto dirlo, ma questa squadra fa fatica a segnare e con troppa facilità incassa reti. La sfida di domani sera alla Corner Arena si presenta alquanto ardua e anche se i bianconeri la affronteranno con il giusto piglio, occorrera’ vedere se nell’arco dei 60’ saranno in grado di reggere il passo di un Bienne che legittimamente rappresenta la seconda forza di questo campionato. E che alla luce del Lugano fino a questo momento, la sconfitta subita nella prima sfida stagionale, rimane un episodio isolato e irreale di cui non si ha piu’ memoria.

Questa sera a distinguersi Morini perché comunque sia ha avuto il merito di andare ancora a segno per la seconda volta di seguito e un box play che bene o male è stato in grado di gestire le inferiorità numeriche. Per il resto una storia già vista e raccontata.

Ehc Kloten – Hc Lugano: 5-2 (1-1; 0-0; 4-1)

Reti: 9’19” Morini (Gerber) 1-0; 17’54” Simic (Ang) 1-1; 43’21” Meyer (Ekestahl-Jonsson) 2-1; 43’41” Faille 3-1; 51’20” Ang (Aaltonen) 4-1; 58’00” Bennett (Andersson) 4-2; 59’18” Meyer (Aaltonen) 5-2.

Hc Lugano: Koskinen; Mi.Müller, Alatalo; Riva, Andersson; Guerra, Wolf; Villa; Granlund, Arcobello, Zanetti; Bennett, Thürkauf, Connolly; Ma.Müller, Herburger, Fazzini; Josephs, Morini, Gerber; Vedova.

Penalità: Kloten 4×2′; Lugano 5×2′.

Note: Stimo Arena, 6’754 spettatori.

Arbitri: Borga, Hürlimann, Fuchs, Gurtner

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Marco Capelli
Dalla magica notte di Davos..La maxi rissa di Ambrì..Il dramma di Schafhauser..La finale con quelli di "Lassù"..Gli olimpionici finlandesi di Torino 2006..i play-out..fino ad oggi con il ritorno ai vertici. Trent'anni di passione nata per gioco, ora sono qui a raccontarla.

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